Nuovo stadio in project Avviso pubblico del Comune: parte l’iter
Il sindaco: in poco più di un anno il progetto può essere varato. Hellas e Chievo dovranno essere d’accordo
Sboarina Il nuovo impianto? In zona stadio
Primo passo ufficiale per la realizzazione del nuovo stadio di Verona. Dopo le indiscrezioni dei mesi scorsi, dopo gli incontri e dopo la trasferta a Londra (per visionare lo stadio del Tottenham), adesso c’è il primo, vero atto amministrativo.
La giunta comunale ha infatti deciso di pubblicare un avviso pubblico, rivolto a chiunque voglia «manifestare interesse» per la costruzione di un nuovo stadio che sostituisca l’ormai vecchio (fu inaugurato nel 1963) Bentegodi. Nel febbraio scorso (proprio nel periodo in cui uscirono le prime indiscrezioni sull’ipotesi di un nuovo impianto) l’Hellas Verona aveva inviato una lettera a Palazzo Barbieri spiegando come il Bentegodi fosse ormai obsoleto, superato e bisognoso di (costose) sistemazioni. Nello stesso periodo ci furono i contatti informali e la corrispondenza con la società americana Juego de Pelota, che ha sede a Manhattan e il cui presidente Cesar O. Espoarza parlò di un nuovo impianto per Verona da circa 30 mila posti a sedere, con incluso un hotel, alcuni uffici, una serie di negozi e un paio di bar e ristoranti. Ci furono incontri col sindaco, Federico Sboarina, dell’ex centrocampista gialloblù Thomas Berthold, che si occupa professionalmente di questi temi, e che incontrò anche esponenti dell’Hellas e del Chievo.
E ieri, affiancato da molti suoi assessori, lo stesso Sboarina ha spiegato che questa ipotesi «triangolare» potrebbe essere la chiave di tutto. «La nostra richiesta di manifestazioni d’interesse – ha detto infatti il sindaco – è legata alla cosiddetta Legge per gli Stadi, che pone tre obblighi, il primo dei quali è quello di agire in accordo con le società che utilizzeranno l’impianto, che nel nostro caso sono ovviamente l’Hellas e il Chievo». Il sindaco e l’assessore allo Sport, Filippo Rando, hanno sottolineato più volte che il Comune non spenderà neppure un euro per l’eventuale nuovo impianto: «Proprio la Legge Stadi – ha detto Sboarina – prevede che sia utilizzato lo strumento del project financing (un privato realizza l’opera pubblica e poi la ottiene in concessione per un certo numero di anni, incassandone gli utili, ndr) con alcune semplificazioni burocratiche per accelerarne l’iter, tanto che, in poco più di un anno, il progetto potrebbe essere varato». Dove sorgerà il nuovo impianto? «Noi pensiamo di restare nella zona Stadio – ha detto Sboarina – perché, con gli spazi fino alla Spianà e a San Massimo, è già una zona a vocazione sportiva, e inoltre è già servita da parcheggi, autostrade e strade di collegamento, ma soprattutto perché potremmo puntare a riqualificare tutto il quartiere. Quando sorse il Bentegodi – ha ricordato il sindaco – lì c’erano tanta erba e pochi edifici, mentre oggi è un’area densamente abitata, cui potremmo offrire (anche al posto dell’attuale stadio) ampi spazi di verde e nuovi servizi». Tornando all’inizio della scorsa primavera, ricordiamo che una folta delegazione veronese visitò il nuovo stadio del Tottenham, su invito della società Populous (progettatrice dell’impianto).
La stessa Populous aveva incontrato Sboarina il 15 febbraio scorso (il giorno prima della lettera dell’Hellas sull’obsolescenza del Bentegodi) a Palazzo Barbieri, presenti l’architetto Clement, lo stesso Thomas Berthold e l’assessore Rando.