Tragico volo di 70 metri dalla Rocca Il medico legale: colpa della palizzata
Garda, svolta sulla turista morta. Il Comune: ma quell’area non ci compete
Sarebbe stata colpa VERONA della staccionata. A un anno di distanza dal rovinoso volo di 70 metri dalla Rocca di Garda costato la vita alla turista romena di 54 anni Mihaela Cioroaba, sono appena state depositate sul tavolo del pm Giovanni Pietro Pascucci le conclusioni delineate dal consulente tecnico Dario Rainero. Al medico legale, la procura scaligera aveva affidato il compito di stabilire con la maggiore esattezza possibile causa e dinamica della tragedia. Quel giorno, secondo gli esiti della sua consulenza, la turista si sarebbe appoggiata a quella staccionata ma il manufatto non avrebbe retto al peso e avrebbe ceduto facendo purtroppo pr
ecipitare nel vuoto la donna. Dall’esperto, dunque, dito puntato contro la palizzata, il che a questo punto escluderebbe altre ipotesi facendo focalizzare le indagini del pm sulle competenze circa la manutenzione dell’area. Sul registro degli indagati è stato iscritto in procura il nome del sindaco Davide Bendinelli, ma lui ha subito controbattuto: «La vicenda è dolorosa, però a parere del sottoscritto le cose non sono affatto andate come si adombrava all’inizio. Con i tecnici comunali abbiamo svolto una serie di accertamenti e i risultati che se ne traggono ci portano ad affermare con certezza che non sussiste alcuna responsabilità da parte del sottoscritto né, tantomeno, dell’ente pubblico». Il difensore del primo cittadino, l’avvocato Paolo Pellicini, annuncia che «sulla base dei risultati di tale consulenza, provvederò a breve a far pervenire in procura una relazione sulle competenze riguardo alla manutenzione dell’area in cui si è verificato il dramma». Insieme alla vittima, nei suoi ultimi istanti di vita, c’era solo il figlio trentenne: quest’ultimo, che risulta quindi l’unico testimone oculare, è tutelato dal legale Stefano Fanini e ha riferito ai carabinieri che la madre sarebbe precipitata dal versante a strapiombo della Rocca cadendo insieme a parte della staccionata a cui si era appoggiata mentre lui le scattava una foto. Secondo l’avvocato Pellicini l’avviso di garanzia al sindaco di Garda sarebbe stato «una pura formalità, un semplice atto dovuto. Anche nell’ipotesi in cui dovessero eventualmente emergere responsabilità o negligenze da parte dell’ente, andrebbero semmai attribuite ai tecnici del settore, non certo al sindaco». Da un lato, in questa vicenda, c’è quanto ha affermato il sindaco: «La palizzata dove si sarebbe appoggiata la donna prima di cadere, in realtà, non c’era da mesi - è la tesi di Bendinelli -. Lo dimostrano varie foto. Di certo, comunque, in quell’intera zona la proprietà è privata e non comunale: abbiamo inviato le visure catastali in procura».
Dall’altro lato, invece, l’avvocato Fanini, a nome dei familiari, era intervenuto per spazzare il campo da «sospetti infondati e pretestuosi. È assurdo gettare ombre sulla versione del figlio. Se dovessero emergere responsabilità dell’ente, ci riserviamo di chiedere i danni». Dichiarazioni rese dopo l’autopsia e cui erano seguito mesi di silenzio. Adesso però, con le conclusioni appena tratte dall’esperto del pm, si preannuncia una possibile svolta.