Corriere di Verona

Paralisi dopo lo schianto: «2,5 milioni di danni»

- La. Ted.

A due anni da un incidente che gli ha sconvolto irrimediab­ilmente la vita, chiede due milioni e mezzo di risarcimen­to danni. Fu uno schianto terribile quello che avvenne a San Giovanni Lupatoto il 26 luglio 2016: a farne le spese il conducente di un motociclo che da quel giorno è rimasto paralizzat­o. Ieri all’ex Mastino davanti al giudice Claudio Prota si è aperto il processo a M. E., 88 anni, difeso dall’avvocato Giulia Tebaldi, accusato dell’ipotesi di reato di lesioni personali gravissime ai danni del centauro, che insieme alla moglie ha deciso di costituirs­i parte civile per ottenere la refusione dei danni subiti. Stando alla dinamica ricostruit­a nel capo d’imputazion­e, quel giorno l’anziano alla guida di una Mercedes mentre effettuava una manovra di svolta a sinistra in corrispond­enza di un incrocio non si era reso conto che stava sopraggiun­gendo dalla direzione opposta il motociclo condotto dalla parte civile. Si trattò di uno schianto tremendo, che ha causato alla vittima «una lesione personale gravissima consistent­e in grave trauma vertebro-midollare e fracasso facciale in politrauma, paraplegie», oltre a fatture varie a numerose parti del corpo. Stando alla difesa dell’imputato, sussistere­bbe comunque un concorso di colpa da parte della vittima in quanto «il limite era 50 km/h mentre lui andava tra gli 80 e i 90 km/h e secondo il nostro consulente se fosse andato a velocità adeguata o di poco superiore al limite avrebbe evitato l’impatto».

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