A Verona il più grande polo sportivo d’Europa
Oggi la giunta vara Adige Docks, agli ex magazzini ferroviari
Il progetto arriverà in giunta solo oggi, ma già fa discutere. E litigare. Parliamo del grande impianto sportivo Adige Docks, che sorgerà a Porto San Pancrazio e che «recupererà» l’ex Magazzino Approvvigionamenti delle Ferrovie di Porta Vescovo. L’impianto punta ad essere «il più grande parco d’Europa per la promozione sportiva».
Il progetto arriverà in giunta solo oggi, ma già fa discutere. E litigare. Parliamo del grande impianto sportivo Adige Docks, che sorgerà a Porto San Pancrazio (per capirci: dopo il sottopassaggio ferroviario a destra, venendo da via Unità d’Italia) e che «recupererà» l’ex Magazzino Approvvigionamenti delle Ferrovie per Verona Porta Vescovo. L’impianto punta ad essere «il più grande parco d’Europa per la promozione sportiva», e a comprendere anche un Palaghiaccio per il pattinaggio. L’intento è quello di recuperare e riattivare i due grandi capannoni delle ferrovie, abbandonati da decenni.
Il progetto
Nel progetto che l’assessore all’Urbanistica Ilaria Segala presenterà oggi in giunta sono previsti impianti sportivi al coperto e allo scoperto, residenze per gli studenti, un Museo dello Sport, un Centro Medico Sportivo, una foresteria, bar e ristoranti e poco meno di 2.500 metri quadri di spazi commerciali.La grande area di fronte al fabbricato più grande verrà trasformata in piazza urbana. Nel capannone più grande si propone di realizzare appunto una pista per pattinaggio su ghiaccio delle dimensioni regolamentari Coni e con alcune gradinate laterali. Ci saranno poi diversi punti ristoro, mentre la parte commerciale sarà su due piani per un totale di 2500 metri quadri, con un gestore unico che proporrà la vendita di attrezzature e abbigliamento sportivo. Accanto ai negozi è previsto un reparto benessere e fitness con sauna. All’esterno (con possibili sviluppi verso il Parco Giarol Grande) sono previsti altri campi sportivi ma anche una nuova, importante pista ciclabile che collegherà Porto San Pancrazio a Borgo Venezia, grazie anche ad un ponte ciclopedonale sopra i binari della Ferrovia.
La Tav
Nella zona, come si sa, è previsto il passaggio dei futuri supertreni ad Alta Velocità (lotto Verona-Montebello Vicentino) cosa che obbligherà a demolire un fabbricato esistente. Una parte del volume demolito verrà recuperato realizzando un edificio a torre di 7 piani: al piano terra sono previsti servizi comunali, come un asilo nido, un poliambulatorio ed una sala polifunzionale, mentre ai 6 piani superiori saranno realizzati alloggi per studenti ed anziani, dotati di alcuni spazi comuni per lo studio e la ricreazione.
La storia
Il progetto è legato al decreto Sblocca Italia che favorisce (accelerandone l’iter) l’intervento di privati per il recupero di edifici in stato di abbandono. E quei capannoni, in abbandono lo sono da tempo, anche se hanno un passato glorioso: noti tra i residenti come «le stalle di Radeztky» furono edificati a metà dell’800. Il 14 ottobre 2013 vi si svolse tra l’altro l’Assemblea di Confindustria Verona, (presente l’allora sindaco di Firenze Matteo Renzi). Nel marzo 2017 un furioso incendio ne distrusse una parte, ma l’area era stata nel frattempo acquistata, nel 2014, da una società di Merano (la PSP Invest) con un progetto appunto di riconversione in «area sportiva».
La polemica
Sull’insediamento è peraltro subito polemica. L’ex sindaco Flavio Tosi e l’ex assessore allo Sport, Alberto Bozza, rivendicano infatti la primogenitura sul progetto. «A differenza di quanto ha dichiarato l’assessore Segala, - hanno detto Tosi e Bozza - il centro sportivo Adige Docks non è opera della giunta Sboarina». Infatti, ha ricordato Bozza, «è stato avviato da noi: con i costruttori ci confrontammo fin dalle fasi preliminari, organizzammo una conferenza dei servizi e predisponemmo una convenzione, ed è strano che la Segala dichiari come loro una nostra iniziativa. Ma è un’abitudine di questa amministrazione – ha concluso Bozza - vendere come proprie le cose avviate da Tosi». L’assessore Segala ribatte da parte sua che «se un progetto è positivo, noi non lo bocciamo perché lo voleva anche Tosi. Ma noi, a differenza della sua giunta, lo abbiamo inserito in una visione ampia di tutto viale Venezia, con le tre rotonde che saranno realizzate grazie a tre interventi privati, uno dei quali è Adige Docks e dopo uno studio del traffico della zona: questa è vera rigenerazione urbana, - conclude l’assessore – ed è cosa ben diversa da quel che si faceva in passato…»
Il viale
La proposta cui fa cenno l’assessore, cambierà radicalmente il volto di viale Venezia (tra Porta Vescovo e San Michele Extra): l’Adige Docks si aggiungerà agli insediamenti commerciali già previsti all’ex concessionaria Albi e alla Victoria Srl (dove troverebbe sede anche la Uil), ciascuno dei quali di 1.500 metri quadri e grazie ai quali si pagheranno le tre rotonde previste sul viale, compresa quella al sottopasso verso Porto San Pancrazio.