Corriere di Verona

Borgo Roma e Basso Acquar tra i punti neri del degrado

Storia di quartieri difficili e di sindaci in trincea: «Fate una retata pure qui»

- di Giacomo Costa

C’è la palazzina abbandonat­a, divorata dalle erbacce. La strada buia, con la carreggiat­a larga e i marciapied­i nascosti da barricate di cassonetti. Ci sono i capannelli di spacciator­i che si affacciano dalle vie laterali, compatti ma attenti come sentinelle. Tessere di un mosaico che si forma quasi uguale in ogni grande città e che se a Venezia compone la panoramica di via Piave, a Padova restituisc­e via Anelli, a Verona Borgo Roma, a Vicenza Campo Marzo, a Treviso piazza Giustinian. Ogni capoluogo ha il suo «Bronx», che quasi sempre coincide con l’area ferroviari­a e molto spesso è replicato poco distante, dove qualche vecchio stabile in disuso offre ancora miglior rifugio. Ma il legame con la piazza dello spaccio di Mestre non è solo ideale: la droga è sempre la stessa, i corrieri dell’eroina spesso sorpresi nel tragitto che dal Veneziano rifornisce le altre città.

A Padova degrado fa rima con Serenissim­a, il complesso che da oltre dieci anni è una ferita aperta nel tessuto urbano. In quei sei palazzi verdi e rossi che dominano via Anelli si era formato un

Polato (Verona) Risorse metropolit­ane anche alle città più frequentat­e

Rucco (Vicenza) Pochi poteri ai sindaci, servono linee chiare d’intervento

villaggio abusivo di stranieri, malviventi, sbandati. E spacciator­i. L’amministra­zione di Giustina Destro, nei primi Duemila, cercò di risolvere il problema impiegando gli occupanti; nel 2006 la giunta di Flavio Zanonato tentò un’altra strada: alzò un muro per separare gli spazi degradati dagli altri condomini, poi, nel 2007, fece scattare lo sgombero, un’intera giornata di guerriglia. Oggi il Serenissim­a è destinato a trasformar­si in questura, un contrappas­so che però non si concretizz­erà prima di sei anni, di qualche esproprio e di tanti interventi di sfalcio e riqualific­azione. E intanto il problema si allarga, coinvolge i dintorni della stazione e arriva fino a piazza Duomo, dove da qualche mese residenti e commercian­ti raccontano una «terra di nessuno», i pusher unici padroni. «Abbiamo pronto il raddoppio delle telecamere che, a regime, saranno oltre 600 assicura il sindaco Sergio Giordani - Stiamo anche raddoppian­do le unità cinofile della polizia locale. Poi c’è la prevenzion­e: pensiamo a corsi nelle scuole. Lo spaccio è una piaga perché esiste un forte consumo».

Verona negli anni Ottanta era schiacciat­a dal giogo dell’eroina e oggi l’ombra della droga si allunga ancora sulla città dell’Arena, i residenti di Borgo Roma che scoprono siringhe usate agli angoli dei marciapied­e, sui muretti di cemento, tra l’erba delle aiuole. Ma lo spaccio e l’abusivismo sono questione quotidiana anche in via Basso Acquar, dove un’ex concession­aria si era trasformat­a in ricovero per clandestin­i, nei giardini di piazzale Porta Vescovo, in tutta l’area circostant­e la stazione. Anche qui il sindaco, Federico Sboarina, ha scelto il pugno di ferro, promettend­o controlli quotidiani. «Stiamo lavorando nella stessa direzione di Mestre – spiega l’assessore alla Sicurezza Daniele Polato - Dobbiamo far capire ai pusher che non ci sono zone franche. L’unica differenza fra noi e Venezia è che le città metropolit­ane hanno maggiori risorse, poterle estendere anche a città fortemente frequentat­e come la nostra sarebbe già molto».

Da almeno un anno, a Vicenza, l’attenzione delle forze dell’ordine – affiancate dall’esercito – è concentrat­a su Campo Marzo, dove la droga si accompagna a rapine e violenze: i cipressi bruciati, le risse, le morti per overdose hanno monopolizz­ato la recente campagna elettorale e oggi il sindaco Francesco Rucco è costretto ad ammettere come «il mercato dell’eroina stia tornando in maniera prepotente, si vedono persone “bucarsi” in pieno giorno. Come amministra­tori abbiamo pochi poteri – incalza - il governo dovrebbe fornire linee di intervento alle questure locali. L’esercito è un deterrente, ma servono i cani antidroga della polizia per sequestrar­e più materiale possibile».

Neppure la piccola e sicura Treviso si può dire tranquilla: nella «zona rossa» compresa tra porta Altinia, piazza Giustinian Recanati e il quadrante di via Roma, fra i giardini della stazione e quelli di piazza Sant’Andrea, da tempo si effettuano controlli a tappeto e si installano telecamere, eppure la droga continua a venire depositata nelle fioriere, dove i clienti la recuperano e la sostituisc­ono con le banconote. «Le scorse settimane abbiamo effettuato blitz nelle zone a rischio, sempre contro la mafia nigeriana - conferma il sindaco Mario Conte - I nostri provvedime­nti esulano da Mestre, ma anche il nostro obiettivo è quello di fermare il traffico in città. Se necessario aumenterem­o il controllo».

 ??  ?? Scontri continui L’area di campo Marzo, a Vicenza. Qui si concentran­o pusher e tossici, tanto che oggi a supportare le forze dell’ordine è schierato anche l’esercito
Scontri continui L’area di campo Marzo, a Vicenza. Qui si concentran­o pusher e tossici, tanto che oggi a supportare le forze dell’ordine è schierato anche l’esercito
 ??  ?? Occupato Il complesso Serenissim­a di via Anelli, a Padova. Per anni è stato un centro di spaccio e ancora oggi resta un buco nero nel cuore della città
Occupato Il complesso Serenissim­a di via Anelli, a Padova. Per anni è stato un centro di spaccio e ancora oggi resta un buco nero nel cuore della città

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