Tosi ribalta l’accusa: «Noi abbiamo portato le grandi aree verdi»
«Dicono che siamo stati dei cementificatori? Basta fare i conti per capire che le grandi aree verdi, a Verona, le abbiamo portate proprio noi».
Flavio Tosi riparte all’attacco sulle scelte urbanistiche della giunta Sboarina. E invita a fare i conti. «Pensiamo agli 80mila metri del Parco San Giacomo, ai 36mila di Santa Teresa, ai 160mila della Passalacqua, al Parco delle Mura e a altro: in dieci anni abbiamo creato 240mila metri quadri di verde. E nel nostro Piano degli Interventi son già previsti i corridoi ecologici, piste ciclabili e percorsi sulle colline. Le uniche opere nuove di questa giunta – aggiunge l’ex sindaco, affiancato dai suoi ex assessori Gian Arnaldo Caleffi e Alberto Bozza - sono tutte promesse per fine mandato: dal filobus slittato al febbraio 2022 al Central park tutto verde (che chissà mai se sarà realizzato) fino all’Arsenale, di cui si rifaranno i tetti senza rendere agibile quello che ci sta sotto. Per il resto - afferma Tosi - siamo davanti a una visione pauperistica della città, che non a caso piace tanto a Giorgio Massignan, un Bertucco ante litteram dell’ambientalismo più estremo, cosa imbarazzante per chi si dichiara di centrodestra». Tosi ha anche ribadito le sue critiche sul tema dei crediti edilizi («Il Comune ne possiede per milioni e rischiano di restare invenduti»).
Caleffi ha messo sotto accusa «quel 14% in più di aree previste per attività direzionali, cioè uffici. Oggi – ha spiegato - si lavora su internet, il web consente agli operatori economici di contattare professionisti, ricercatori e imprenditori anche senza una sede fisica e francamente – ha concluso – non so proprio chi acquisterà i 73.568 metri in più previsti dalla giunta Sboarina per nuovi uffici».