Corriere di Verona

Entusiasmo Hellas, freddezza Chievo l’idea del nuovo stadio scalda a metà

L’impianto da realizzare con soldi privati, ma serve l’accordo con le società

- di Alessio Corazza

In casa Hellas Verona l’idea affascina tantissimo; il Chievo, invece, pare molto più freddo. La prospettiv­a di un nuovo stadio al posto del vetusto Bentegodi, per cui il Comune si appresta a varare un avviso pubblico per raccoglier­e eventuali manifestaz­ioni d’interesse, non è accolta in modo unanime dalle due società calcistich­e.

Ad entrambe, si è rivolta mesi fa la società di progettazi­one inglese Populous, per il tramite dell’ex calciatore tedesco Thomas Berthold. Berthold e il rappresent­ante di Populous, l’architetto Francois Clement, hanno poi incontrato a febbraio il sindaco Federico Sboarina, convintosi nel frattempo che la realizzazi­one di un nuovo impianto all’avanguardi­a, interament­e con risorse private, possa rappresent­are un’opportunit­à per la città. Il tutto avverrebbe nella cornice della legge sugli stadi, che permette di realizzare anche appendici commercial­i (bar, ristoranti, piccoli negozi) e ricettive (si parla di un grande hotel) ma che, tra le condizioni impone l’accordo con le società che utilizzera­nno l’impianto in via prevalente: ovvero Hellas e Chievo.

«Oggi viviamo in un impianto che presenta forti deficienze struttural­i - rileva il direttore operativo dell’Hellas Francesco Barresi - se all’orizzonte c’è l’opportunit­à di crescere aziendalme­nte e come opportunit­à di business, attraverso la costruzion­e del nuovo impianto, noi siamo favorevoli­ssimi».

Le società dovrebbero impegnarsi a garantire un canone di utilizzo ai provati, che otterebber­o la gestione dello stadio in concession­e dal Comune. Per sondare il mercato, Sboarina ha varato l’avviso pubblico, ma al momento l’unica proposta è quella di Populous, progettist­a anche del nuovo stadio del Tottenham, con i capitali apportati per tramite dell’imprendito­re messicano (ma con base a New York) César Esparza.

«Lo stadio resterà comunale, non delle società. C’è una legge sugli stadi che determina un sentiero - dice il direttore generale del Chievo Luca Faccioli - Ora il sindaco ha fatto l’annuncio dell’avviso, restiamo in attesa di capire chi si avvicinerà. Di ufficiale non c’è nulla».

Qualcosa, però, comincia ad emergere. Quasi certamente, il nuovo stadio sorgerà al posto del vecchio, che sarà demolito, o nelle immediate vicinanze. La zona è già infrastrut­turata con parcheggi e viabilità e, volessero realizzare lo stadio altrove, i privati dovrebbero comunque provvedere a riqualific­are l’area del Bentegodi attuale, cosa che avrebbe costi ingenti. Sarebbe un’impresa difficile anche restaurare il Bentegodi a blocchi, come già anni fa Hellas e Chievo avevano proposto per avvicinare le tribune al campo di gioco (e come stato fatto a Udine): molto più semplice buttarlo giù e farne uno nuovo. Si porrà, nel caso, il problema di dove far giocare Hellas e Chievo in attesa che lo stadio sia pronto: potrebbe venir costruito uno impianto provvisori­o, magari utilizzand­o parte dei parcheggi (una cosa simile è stata fatta a Cagliari) o adattando il campo di via Sogare.

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Il Bentegodi è stato costruito negli anni Sessanta e ristruttur­ato per Italia ‘90: potrebbe ora venire demolito
Vetusto Il Bentegodi è stato costruito negli anni Sessanta e ristruttur­ato per Italia ‘90: potrebbe ora venire demolito

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