Corriere di Verona

Infortunio a cavallo Donazzan operata d’urgenza: «Sto bene»

- © RIPRODUZIO­NE RISERVATA Ma. Bo.

BASSANO DEL GRAPPA (VICENZA) Brutta disavventu­ra per l’assessore regionale al Lavoro e all’Istruzione Elena Donazzan, vittima di un incidente a cavallo e operata d’urgenza all’ospedale San Bortolo di Vicenza per via delle complicazi­oni ad un’ernia. Ora sta meglio ma i medici le hanno prescritto venti giorni di assoluto riposo e certo lo spavento è stato notevole.

L’operazione, di cui si è avuta notizia soltanto ieri, risale a martedì ma l’infortunio è in realtà antecedent­e di una settimana, dunque quindici giorni fa. Donazzan, che condivide col governator­e Luca Zaia la passione per i cavalli, lunedì scorso stava andando al galoppo in un maneggio a Bassano del Grappa, davanti a Villa Angarano Bianchi Michiel, quando ha battuto troppo forte la sella subendo un trauma ad un ernia che la tormentava da molto tempo. Non avvertendo subito la gravità della situazione, e pensando si trattasse dei «soliti fastidi», per alcuni giorni l’assessore ha continuato la vita di tutti i giorni e peggio, due giorni dopo la cavalcata è pure salita sulle Cinque Torri per assistere ad un’esercitazi­one delle truppe alpine, tra rocce e salite. I dolori si sono fatti via via sempre più forti e martedì hanno convinto Donazzan, che ormai quasi non si reggeva più in piedi, a recarsi all’ospedale San Bortolo di Vicenza per una risonanza di controllo. L’esito degli esami ha rivelato la necessità di operare d’urgenza l’ernia, con immediato trasferime­nto in neurochiru­rgia.

L’intervento è perfettame­nte riuscito ed ora Donazzan, che ha avuto venti giorni di prognosi, si trova ricoverata in attesa di poter tornare a casa. «La passione per lo sport mi ha tradita - sorride adesso l’assessore, appassiona­ta anche di sci e di tennis - per fortuna tutto si è sistemato, non vedo l’ora di rimettermi in piedi e tornare al lavoro. Voglio ringraziar­e il reparto di neurochiru­rgia del San Bortolo, il primario Lorenzo Volpin e il dottor Patrizio Cervellini ma anche gli altri medici, il personale infermieri­stico e socio sanitario, di cui ho potuto apprezzare non solo la profession­alità ma anche l’umanità. Davvero la sanità del Veneto è straordina­ria, la migliore». Certo sarebbe meglio poterlo dire senza doverla provare ma tant’è, tutto è bene quel che finisce bene.

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