Stefanel, le dimissioni di Portas legate al difficile primo semestre
Portas via da Stefanel di fronte al brutto primo semestre. Che la partenza del 2018 sia stata difficile in modo inatteso per tutte le società del settore, dai colossi internazionali ai nomi noti di casa nostra, da Geox ad Ovs che ha pagato le difficoltà in Svizzera, è noto. Il problema è se la stessa cosa pesa su una società ancora fragile qual è la Stefanel salvata dal crac a fine 2017 dal fondo Oxy, salita al 71% della società, lasciando il patron Giuseppe Stefanel al 16,4%, dopo l’accordo di ristrutturazione con le banche che aveva di fatto stralciato 25 milioni di debiti bancari e rifinanziato la società per 23,7 milioni. È da inquadrare in questo contesto l’improvvisa uscita dalla società, comunicata l’altra sera dopo la riunione del consiglio di amministrazione, dell’amministratore delegato Cristiano Portas, il manager che in passato aveva portato al successo l’azienda dell’abbigliamento per il nuoto Arena.
Portas, amministratore delegato dal 17 gennaio, ha dovuto lasciare sei mesi dopo, con un’uscita concordata, con cui di fatto ha assunto su di sé la responsabilità oggettiva di una situazione difficile. Giunta tra l’altro dopo un fine 2017 favorevole, in cui la società era cresciuta più del mercato, facendo sperare che il piano di rilancio potesse decollare. Invece è arrivata la doccia fredda primaverile. C’è di positivo, da quel che si capisce, che i saldi paiono partiti bene e che quanto messo già in campo permette di essere più ottimisti per l’autunno-inverno. Ora si vedrà come Oxy sostituirà Portas alla guida di Stefanel, che prima del suo arrivo, da metà 2017, era stata retta direttamente da Stefano Visalli, socio di riferimento del fondo Oxy.
Certo la situazione va tenuta sotto controllo. Lo mostra il documento d’informativa al mercato che Stefanel aveva pubblicato a fine giugno. L’indebitamento finanziario netto è salito, nel caso di Stefanel spa, a fine maggio a 59 milioni rispetto ai 44 di fine 2017; e la liquidità è sotto pressione, scesa a 3,5 milioni a fine maggio rispetto ai 15 di fine 2017 nel caso di Stefanel spa, e a 7,4 milioni rispetto a 22,3 a livello consolidato.
L’informativa deve ammettere poi come «l’andamento economico dei primi cinque mesi 2018, negativamente influenzato da vendite della primavera estate 2018 in decisa e imprevista flessione per gran parte del settore, ha ad oggi evidenziato scostamenti negativi rispetto ai dati previsionali 2018». E aggiunge che il «perdurare di tale andamento negativo anche in futuro potrebbe comportare l’insorgere di alcune tensioni di cassa nei prossimi mesi» e che la situazione è tenuta sotto controllo rispetto «ad eventuali esigenze di cassa non supportate dal business». E ancora: «Qualora l’andamento non subisse apprezzabili miglioramenti per l’esercizio incorso, si potrebbe concretizzare il rischio del mancato rispetto dei covenant di gruppo sull’Ebitda previsto dall’accordo di ristrutturazione in vigore con le banche».
59 In milioni di euro, l’indebitamento finanziario netto di Stefanel
3,5 In milioni di euro, la liquidità di Stefanel a fine maggio