«Refavela», Gil suona l’intero album al Goldoni di Venezia
Gilberto Gil non è soltanto una leggenda della musica popolare brasiliana, ma anche un’icona di quella mondiale per avere incrociato le tradizioni carioca con le radici africane e i nuovi suoni del rock, pop e reggae. Il cantautore di Bahia domani sera sarà al teatro Goldoni di Venezia, evento del «Venezia Jazz Festival», per far rivivere, a quarant’anni di distanza dalla sua pubblicazione, l’album «Refavela», accompagnato da una superband arrangiata e diretta dal figlio Bem Gil, che firma anche la produzione artistica dell’intero tour chiamato «Refavela 40» (ore 21.30, info www.venetojazz.com). Inciso nel 1977 dopo la sua esibizione al Festac a Lagos in Nigeria, «Refavela» è uno dei progetti più riusciti e famosi di tutta carriera di Gil, lunga 55 anni e iniziata con il Tropicalismo dei Sessanta. L’album, come suggerisce il nome, è dedicato alle favelas, che l’artista ebbe modo di vedere simili e uguali in tutto il mondo, ma è anche uno dei dischi più «africani»
di Gil con forti venature funk. L’esperienza africana gli ha permesso di scoprire e assorbire ritmi e temi che hanno poi dato vita al disco, considerato un lavoro-ponte tra l’Africa e la parte nera del Brasile. «Erano gli anni del movimento Black Rio, con il funk che diventava popolare in Brasile – ricorda Gil - il disco era nato per registrare il fermento che esisteva a quel tempo».