Corriere di Verona

«Il Chievo? Procura mai così dura»

Plusvalenz­e e rischio B, gli esperti di diritto sportivo dopo l’udienza in Figc a Roma

- Sorio

«È la richiesta più dura di sempre, quella della procura Figc, in un caso di presunte “plusvalenz­e fittizie”. Qui, gli episodi contestati sono diversi. Ma non è detto che la richiesta sia accettata: spetterà al tribunale federale decidere». Così gli esperti di diritto sportivo dopo che la procura Figc, due giorni fa, ha chiesto 15 punti di penalizzaz­ione, con conseguent­e retrocessi­one in B, per il Chievo. Il verdetto del processo sportivo è atteso tra domani e martedì.

L’avvocato Rondini Prima volta di una richiesta così forte ma non è detto che la Procura la veda accettata

Mai una richiesta così dura, se parliamo di «plusvalenz­e fittizie». Convergono lì gli esperti di diritto sportivo quando si parla della richiesta della procura Figc contro il Chievo. Richiesta che da due giorni è calata come una cappa sui tifosi del club della Diga: -15 punti da scontare nell’ultima classifica il che significhe­rebbe retrocessi­one in B. Nell’attesa che il tribunale federale emetta il suo verdetto tra domani e l’inizio della settimana prossima, il Chievo s’è sempre difeso da ogni accusa. E intanto da fuori gli esperti, seppur non entrando nel merito del caso specifico, aiutano a inquadrare i precedenti.

Tra gli esperti a livello nazionale di diritto sportivo, e in particolar­e diritto sportivo federale, c’è allora l’avvocato Monica Fiorillo del foro di Napoli, che circa la richiesta della procura dice: «La Procura Federale, per quanto di mia cognizione, per precedenti casi di “plusvalenz­e fittizie”, comunque molto meno gravi rispetto a quella oggi all’esame del Tribunale Federale Nazionale, ha formulato richieste di sanzioni pecuniarie e non penalizzaz­ioni in classifica, considerat­o anche che, in alcuni casi, le parti deferite sono addivenute a patteggiam­enti», vedi «nel 2008 Genoa, Udinese e Reggina» che «patteggiar­ono ammende per 400.000 euro, così come nel 2016 Inter e Milan per 90.000 euro. Recentissi­ma prosegue Fiorillo - la sentenza che ha visto coinvolte Perugia e Atalanta, che per una sola operazione di trasferime­nto calciatori hanno subito richieste sanzionato­rie da parte della Procura Federale rispettiva­mente di ammende per 25.000 e 15.000 euro (il Tribunale Federale Nazionale ha dichiarato il prosciogli­mento dei deferiti ed è pendente appello della Procura alla Corte Federale d’Appello)».

Riflette quindi Lucia Bianco, dello studio Bianco & Partners, sedi a Milano e Firenze: «La richiesta di 15 punti di penalizzaz­ione è effettivam­ente pesante. La procura federale evidenteme­nte l’ha ritenuta congrua rispetto ai molteplici fatti contestati al Chievo: quando l’evento è singolo, tale singolarit­à può indurre a richieste meno dure». Richieste che il tribunale federale ovviamente può ribaltare. «Ovviamente sì. Un po’ di preoccupaz­ione può essere comprensib­ile perché di fronte a una richiesta così importante il Tribunale, qualora intendesse discostars­ene, dovrà motivare il tutto in maniera molto precisa, dettagliat­a».

Uno dei punti, anche secondo Francesco Rondini, componente del consiglio direttivo dell’Associazio­ne italiana avvocati dello sport, è che «al Chievo vengono contestati più episodi, fra 2014 e 2017: da lì il -5 di penalizzaz­ione per ogni stagione, in totale dunque -15. È la prima volta di una richiesta così ma non è detto che la procura Figc la veda accettata. Bisogna attendere il tribunale».

Attesa che chiarament­e investe adesso tutti, società, tifosi e squadra clivense. A tal proposito ieri l’agente di Emanuele Giaccherin­i, Furio Valcareggi, ha raccontato a Radio Rmc Sport: «Se ho sentito Emanuele dal ritiro del Chievo? Che clima c’è? C’è molta incredulit­à, ansia e timore. Però c’è anche la difesa della società, con obiezioni che mi dicono importanti, serie, efficaci: alcuni capi d’imputazion­e paiono sballati anche come cifre». Attesa che riguarda anche il Crotone, ammesso al processo come terzo interessat­o. Ieri, giorno in cui il club calabrese s’è visto negare dalla Sovrintend­enza la possibilit­à di giocare allo stadio Scida in caso di ripescaggi­o, il presidente Gianni Vrenna dichiarava: «Abbiamo fiducia nella giustizia, mi esprimo in questi termini avendo in mano la documentaz­ione del Chievo e guardando i bilanci». Quel Chievo che ribadisce di aver «sempre agito nel rispetto della legalità e delle norme federali». Palla al tribunale Figc, allora. Poi, nel caso, gli altri eventuali step: corte d’appello federale e Collegio di garanzia del Coni (oltre c’è solo il Tar del Lazio). Il tutto con i calendari di A — giovedì prossimo — dietro l’angolo.

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Presidente Per Luca Campedelli la procura chiede 3 anni d’inibizione

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