Nuove regole per feste e sagre «Ne salviamo un centinaio»
Qui a Verona, a saltare, era stata «La festa della birra» di Castagnè, che si teneva da tre lustri. Uno dei tanti casi di «vittime» in Veneto. Ma ora per feste di paese e sagre c’è un nuovo cambio di rotta. Il ministero dell’Interno ha pubblicato una direttiva che sostituisce la «circolare Gabrielli»: gli arbitri, adesso, saranno i municipi.
In Veneto erano state molte le «vittime». La prima in assoluto, un campanello d’allarme rimasto forse inascoltato, la festa d’autunno di Breda di Piave (Treviso), saltata già lo scorso autunno. Ne sono seguite molte altre, alcune delle quali storiche: «Lanterne a Serravalle», «La festa della birra» di Castagnè, sulle colline sopra Verona, che si teneva ininterrottamente da tre lustri, fino ai mercatini dell’usato nelle periferie.
Organizzarli tenendo conto della «circolare Gabrielli», entrata in vigore dopo i fatti di piazza San Carlo a Torino (il 3 giugno 2017, serata della finale di Champions League, il panico generale costò una vita e oltre 1.500 feriti) era risultato, per gli organizzatori, quasi impossibile. Troppi costi, soprattutto se a monte ci sono piccole realtà di volontariato, e quasi sempre si rende necessaria la figura di un professionista che firmi il piano sicurezza. Ieri, l’ufficio di gabinetto del ministero dell’Interno ha pubblicato una nuova direttiva che sostituisce la circolare uscita un anno fa che porta il nome del capo della polizia.
Regole diverse, anche se l’aspetto più importante riguarda il ruolo, ora centrale, delle amministrazioni dei Comuni nel processo decisionale. Secondo quanto disposto ora dal ministero, infatti, «l’iniziativa spetta all’organizzatore, che invierà al Comune, con congruo anticipo rispetto alla data dell’evento, l’istanza, corredata anche delle misure di sicurezza che si intendono adottare».
Gli arbitri saranno dunque i municipi, sentite le commissioni comunali o provinciali competenti in materia di sicurezza: sempre i Comuni potranno indicare ulteriori provvedimenti da prendere. Non mancano le linee guida che indicano i requisiti di accesso all’area per i mezzi di soccorso, le indicazioni per la capienza in rapporto con la densità delle persone che partecipano all’evento, e le norme per la suddivisione della zona dedicata alla manifestazione in settori per gli eventi che prevedono un afflusso di oltre diecimila persone.Ma l’effetto sarà quello di un alleggerimento delle regole per le feste «minori», tra cui le sagre di paese, quelle maggiormente a rischio con la «vecchia» circolare.
Dal Veneto, le reazioni, soprattutto dalle forze di governo, sono positive. A cominciare dal presidente della Regione, Luca Zaia. «Va dato atto al ministro Salvini – dice il governatore - di aver dato ascolto alle richieste rispetto a disposizioni che avrebbero messo a rischio un centinaio di sagre e di piccole manifestazioni pubbliche, ma importanti per l’identità dei territori in cui si svolgono. La direttiva salva le nostre manifestazioni che rappresentano un presidio identitario, il lavoro e la dedizione del volontariato e che spesso rappresentano un’opportunità per autofinanziare associazioni che si occupano in gran parte del sociale o di temi ambientali».
Lo stesso ministro Matteo Salvini l’ha definita come un intervento di «semplificazione tanto atteso dalle realtà associative di tutto il territorio nazionale», mentre per il sottosegretario Nicola Molteni «ricompone in un quadro unitario le precedenti linee di indirizzo, garantendo la sicurezza dei partecipanti e, nel contempo, il rispetto delle tradizioni».
Applaudono anche i parlamentari veneti Paolo Paternoster, della Lega («un’ottima iniziativa, che snellirà la burocrazia consentendo le attività di associazioni») e Francesca Businarolo, esponente del Movimento 5 Stelle («è un grande risultato, il Veneto si è fatto sentire e sono state raccolte le indicazioni provenienti dal mondo delle Pro Loco»).