«Adige Sport Village, il recupero sarà utile per valorizzare anche Giarol Grande»
È stato illustrato ieri in commissione consiliare il progetto per il nuovo, grande centro sportivo Adige Sport Village che punta alla riqualificazione dell’ex area ferroviaria in via Porto San Michele. I promotori, intervenuti a nome della società meranese Psp Invest e della finanziatrice VolksBank (Banca Popolare), hanno ricordato di essere al lavoro da 10 anni per quello che hanno definito «il più grosso progetto di rigenerazione urbana esistente in Veneto dopo il varo della nuova legge regionale per limitare il consumo del suolo». L’assessore Ilaria Segala ha replicato anche ad alcune delle critiche arrivate nei giorni scorsi. «È un area di 66 mila metri quadri, con due capannoni che erano delle Ferrovie ma che sono abbandonati da tempo – ha ricordato Segala – e dà il senso della rigenerazione urbana come la intende questa Amministrazione. Diverrà una grande area sportiva – ha aggiunto – con la possibilità di praticare non solo il pattinaggio su ghiaccio, che a Verona non ha alcuna sede ed a cui sarà dedicato un grande impianto, ma anche pallavolo, palestra, un grande spazio dedicato ai bambini per insegnar loro a conoscere le diverse pratiche sportive». Segala ha sottolineato l’importanza dei previsti collegamenti ciclopedonali, «in particolare quello che passerà anche sopra i binari della ferrovia, collegando finalmente i quartieri di Borgo Venezia e Porto San Pancrazio, mentre l’altra pista sarà quella di collegamento con il Parco Giarol Grande». Rispondendo alle preoccupazioni espresse da Michele Bertucco proprio sul futuro del Parco, Segala ha detto che «il nuovo collegamento servirà proprio a valorizzarlo, visto che fino ad oggi non è frequentato proprio per i problemi che ci sono per raggiungerlo». L’assessore ha aggiunto che il progetto si inserisce in una trasformazione dell’intero asse viabilistico di Corso Venezia, dove saranno recuperate le aree ex Albi, ex Victoria srl ed ex Tiberghien. «Le rotonde saranno due e non tre – ha confermato – perché, come avevamo sempre detto, la terza era allo studio ma si è rivelata irrealizzabile per la pendenza del terreno tra viale Venezia e il sottopasso che conduce a Porto San Pancrazio».