Corriere di Verona

Alessandra, la commercian­te di Arzignano in terapia intensiva Le amiche: «Non devi mollare»

- Benedetta Centin

La bacheca Facebook inondata di decine di cuori, abbracci e incoraggia­menti a «non mollare», a lottare per la vita, lei che – scrivono - è sempre stata «una leonessa», «una combattiva».

E un’amica, la sua grande amica, quella con cui è rimasta coinvolta martedì pomeriggio nel terribile incidente sull’autostrada A4 tra Verona Sud e Verona Est, che dal letto di ospedale, dallo stesso reparto di terapia intensiva in cui sono ricoverate, con il corpo martoriato di ematomi e fratture, chiede di lei, disperata, angosciata. E ai parenti che le sono accanto dice: «Se Alessandra è morta, se non ce la fa, mi uccido anche io».

Sono ore di grande angoscia da parte della famiglia, ma anche di un’intera comunità, per Alessandra Lighezzolo, la 53enne di Arzignano, mamma di due ragazzi e commercian­te, che è in gravissime condizioni all’ospedale Borgo Trento di Verona, dove è stata trasferita d’urgenza dopo un terribile schianto avvenuto due giorni fa lungo l’autostrada A4.

Lighezzolo, molto conosciuta perché titolare del negozio di abbigliame­nto per neonati e bambini «Pxl» in pieno centro ad Arzignano, in corso Garibaldi, era la passeggera della Fiat 500 che dopo essere stata tamponata dalla Volvo dell’attore bellunese Marco Paolini è volata oltre il guardrail, finendo sulla corsia della tangenzial­e.

Alla guida della 500 la fedele amica, Anna Tovo, 52enne di Montecchio Maggiore, quella che era stata la baby sitter dei suoi due figli e con la quale, nel tempo, si è instaurato un rapporto speciale, quasi da sorelle a sentire chi conosce le due donne.

Tovo aveva accompagna­to l’imprenditr­ice nel Veronese per ritirare della merce per il suo negozio. Sulla strada del ritorno lo spaventoso incidente.

«Anna è piccola di statura e per questo è stata tirata fuori subito dalle lamiere, ma non è stato lo stesso per la sua amica, rimasta incastrata, per la quale stiamo pregando tutti» fa sapere Adriana, zia della 52enne ricoverata al Borgo Trento.

«Il fisico è martoriato, ma è cosciente e parla, è sempre stata cosciente – continua la parente della baby sitter –. Anna ha visto l’amica in gravi condizioni, che non respirava, e continua a chiedere di lei, dice che se non sopravvive­rà si toglierà la vita».

Amica che sta lottando nello stesso reparto d’ospedale, sostenuta dall’affetto della propria famiglia, marito e figli per primi, ma anche di tantissime persone, alcune delle quali si sono presentate ieri nel suo negozio per avere aggiorname­nti, per sperare in qualche buona notizia.

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Gravissima Alessandra Lighezzolo

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