È morta la donna tamponata da Paolini
L’attore sotto choc. Lo sfogo dei familiari
Da Terapia Intensiva, ieri, sono stati drammaticamente chiari: per Alessandra Lighezzolo, imprenditrice vicentina di 53 anni, non c’era più nulla da fare. È morta così la donna tamponata martedì dall’attore Marco Paolini sull’A4.
La commissione medica che avrebbe dovuto dichiararne il decesso si sarebbe riunita di lì a poche ore, ma Massimo e i suoi due figli non avevano bisogno dell’ufficialità di quel verdetto per comprendere la tragedia. Per due giorni, nei corridoi del Polo Confortini dell’ospedale di Borgo Trento di Verona, hanno sperato in un miracolo. Ma ieri mattina i medici del reparto di Terapia Intensiva sono stati drammaticamente chiari: per Alessandra Lighezzolo, imprenditrice di 53 anni residente ad Arzignano (Vi), non c’era più nulla da fare. E in un attimo Massimo Meggiolaro e i suoi due ragazzi si sono ritrovati di fronte alla tragedia di aver perso rispettivamente moglie e madre. Stretti attorno agli amici di famiglia, per tutto il pomeriggio sono rimasti in ospedale, chiusi nel loro dolore.
Un dolore che ha sconvolto anche Anna Tovo, l’amica di 52 anni che viaggiava insieme a lei martedì pomeriggio sull’autostrada e che è ancora ricoverata in ospedale a Verona, dove è arrivata pienamente cosciente della gravità delle condizioni dell’imprenditrice. Le due amiche, inseparabili, erano appena state a Verona per acquistare della merce per il negozio di abbigliamento per bambini Pxl che Alessandra gestiva in pieno centro ad Arzignano. Verso le 16.20, nel tratto compreso tra i caselli di Verona Sud e Verona Est, la Fiat 500 condotta da Anna è stata tamponata violentemente da una Volvo ed è finita nella corsia della tangenziale che costeggia l’autostrada, ribaltandosi. Al volante della Volvo, illeso ma sotto choc, il celebre attore bellunese Marco Paolini che, interrogato dalla polizia stradale, ha ammesso le proprie responsabilità. «È stata colpa mia» ha detto l’artista (risultato negativo all’alcoltest), spiegando che ad avergli fatto perdere il controllo del mezzo, sarebbe stata una serie di colpi di tosse. Dichiarazione al vaglio della procura scaligera che aveva aperto un fascicolo iscrivendo Paolini nel registro degli indagati con l’accusa di lesioni stradali gravissime. Ma ora, con la morte della donna, il quadro accusatorio nei confronti dell’attore è destinato ad aggravarsi: il pm Elisabetta Labate, non appena ricevuta la notifica del decesso, riformulerà l’accusa contestando l’omicidio stradale. Tecnicismi che, per ora, non
Sterle (Assessore)
Dopo la mia nomina Alessandra fu la prima che chiese di parlarmi. Con lei organizzammo la rinascita del centro città. Ricordo la sua generosità
interessano ai familiari di Alessandra.
L’unico, ieri mattina, a sfogarsi sui social è stato il figlio Edoardo che su Facebook ha postato un messaggio dai toni eloquenti: «Alla faccia che il signor Paolini è vicino a noi. Ma per favore. E nessuno si è visto». Parole dettate dalla rabbia e dallo sconforto. «È un ragazzo di vent’anni che aveva appena saputo della morte della madre» si è limitato a spiegare uno degli amici presenti in ospedale, sottolineando la volontà della famiglia di non alimentare alcuna polemica.
Ed è stato proprio sulla Rete che, per tutta la giornata, si sono susseguiti i messaggi di cordoglio. Toccante quello di Valentina Fongaro, una delle dipendenti del negozio Pxl. «Ricordo ancora quando mi hai aperto le porte del tuo negozio, perché soprattutto mi hai aperto le braccia del tuo cuore, mi hai accolta come fossi quasi una figlia per te ha scritto sui social network Grazie perché oltre ad insegnarmi un lavoro che adesso amo, ho avuto tanti altri insegnamenti da parte tua, insegnamenti di vita. Grazie per tutto, non ci sono parole. Mi mancherai tantissimo». L’assessore comunale di Arzignano Nicolò Sterle ha ricordato il primo incontro con Alessandra: «Il 19 luglio 2017 venivo nominato assessore al Commercio. La prima persona che volle parlarmi fu Alessandra Lighezzolo, con la quale poi, insieme ad altri volenterosi commercianti, organizzammo una serie di eventi volti ad animare il centro storico. Di lei voglio ricordare l’intraprendenza, la generosità, la schiettezza e l’amore incondizionato per la sua famiglia, il suo mestiere di esercente e per la nostra Arzignano».