Corriere di Verona

Trasporto locale, Finanza in Provincia

Acquisiti su mandato della procura documenti e file sulla famosa «gara spezzatino»

- Laura Tedesco Lillo Aldegheri

Deve ancora essere indetta, ma la gara per la gestione del Tpl (trasporto pubblico locale) di Verona si ritrova già nel mirino della procura. Tanto che ieri mattina, proprio su delega della magistratu­ra scaligera, i militari delle Fiamme gialle si sono presentati di buon’ora negli uffici della Provincia per prelevare file e documenti sulla questione. Tl tutto, dopo mesi di infuocate polemiche e accuse sullo sdoppiamen­to in città e provincia di un lotto che era sempre stato unico.

Deve ancora essere indetta, ma la gara per la gestione del Tpl (trasporto pubblico locale) di Verona si ritrova già nel mirino della procura. Tanto che ieri mattina, proprio su delega della magistratu­ra scaligera, i militari delle Fiamme gialle si sono presentati di buon’ora negli uffici della Provincia per prelevare file e documenti sulla questione.

Dopo mesi di infuocate polemiche e accuse sullo sdoppiamen­to (per città e provincia) di un lotto che finora era sempre stato unico, il caso finisce dunque per la seconda volta sul tavolo dei giudici. Ad aver già investito della faccenda i magistrati amministra­tivi ci aveva pensato Atv, presentand­o un ricorso al Tar su cui «stiamo ancora attendendo spiegava ieri il direttore generale Stefano Zaninelli - la decisione dei giudici». Adesso, però, oltre al Tar di Venezia a occuparsi del bando per l’affidament­o del Tpl è anche la procura di Verona. E Con l’acquisizio­ne degli «atti nel merito» effettuata ieri ai Palazzi Scaligeri, prenderà ora il via l’analisi delle procedure fin qui attuate dalla Provincia. Si tratterà di un lavoro che è prevedibil­e possa protrarsi a lungo.

Del resto, la vicenda del bando per il Tpl di Verona si trascina ormai da mesi e mesi. Attualment­e, Atv gestisce sia gli autobus che circolano in città, sia quelli che viaggiano in tutta la nostra provincia. Come tutti i servizi pubblici, adesso anche il trasporto deve essere messo in gara, perché vinca il miglior offerente. Si pensava che il bando di gara confermass­e il «lotto unico», ossia che affidasse al vincitore sia la città che la provincia. Su questo tema erano d’accordo tutti i sindacati e tutti i partiti politici. I tecnici della Provincia hanno però sollevato una questione di impossibil­ità legale e quindi,a loro giudizio, il prossimo bando deve prevedere almeno due lotti diversi: il trasporto pubblico nel Comune di Verona (più il tratto da e per l’aeroporto Catullo) ed il trasporto nel resto della provincia. Ci sono stati scontri, baruffe, minacce di scioperi. E il bando di gara ha rallentato la marcia (anche perché si aspettava di sapere la data in cui entrerà in funzione il filobus, che rientra ovviamente nel bando di gara e che adesso è previsto partire nel febbraio 2022). Nel giugno scorso, dopo una nuova minaccia di sciopero, il consiglier­e provincial­e con delega ai Trasporti, Matteo Pressi, aveva annunciato un nuovo approfondi­mento sul tema, facendo capire che tornava d’attualità l’ipotesi di emanare un bando a lotto unico, per far gestire tutti i bus veronesi da un’unica azienda, in città come in provincia. Ma adesso, ecco la svolta giudiziari­a.

Dal canto suo, i Palazzi Scaligeri possono contare sul parere dell’Autorità di regolazion­e dei Trasporti, appositame­nte «interrogat­a» nei mesi scorsi dal consiglio provincial­e per uscire dall’impasse. Con la sua risposta, l’Authority aveva confermato l’obbligator­ietà dei due lotti di gara: l’istruttori­a condotta dalla Provincia «ha riguardato opportunam­ente sia le caratteris­tiche della domanda di spostament­i, sia le caratteris­tiche di offerta del territorio» e secondo l’organismo di controllo, tali analisi portano a suddivider­e il bacino di mobilità in due lotti, uno per il servizio urbano e suburbano (più il collegamen­to tra la città e l’aeroporto Catullo) e un altro per il servizio extraurban­o. «Il bando per la scelta del concession­ario del trasporto pubblico locale veronese – concludeva l’Authority - che prevede l’articolazi­one in due diversi lotti non richiede di essere modificato». Il presidente della Provincia, Antonio Pastorello commentò che «ora si è fatto chiarezza, perché un conto sono le nostre attese (anche noi avremmo preferito il lotto unico), altro conto i limiti che la legge ci impone di rispettare». Contro la suddivisio­ne in due lotti si erano invece espressi in blocco sindacati e l consiglio comunale. E ora è tutto in mano ai giudici.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy