Corriere di Verona

A4 è in rosso ma distribuis­ce 25 milioni

Distribuit­i dividendi per complessiv­i 25 milioni, nonostante il bilancio chiuso in rosso

- Corazza

Nonostante il bilancio 2017 sia stato chiuso in rosso per 5 milioni di euro, l’assemblea dei soci di A4 Holding, riunitasi ieri mattina nella sede di via Flavio Gioia a Verona, ha deliberato la distribuzi­one di dividendi per 25 milioni di euro. Questo fa sì che il Comune di Verona, per esempio, potrà incamerare 1,2 milioni: l’ultimo «omaggio» di Abertis prima dell’arrivo di Atlantia (Benetton) a settembre.

L’assemblea dei soci di A4 Holding, riunitasi ieri mattina nella sede di via Flavio Gioia a Verona, ha deliberato la distribuzi­one di dividendi per 25 milioni di euro. Una bella notizia per il Comune di Verona, rimasto il maggiore tra i soci pubblici con un 4,65 per cento, che ora vedrà entrare nelle sue casse circa 1,2 milioni di euro. Altri 2,4 li aveva incassati l’anno scorso, quando la società guidata dagli spagnoli di Abertis, che detengono il 90 per cento delle quote, aveva distribuit­o una maxi cedola da 50 milioni di euro.

La distribuzi­one di dividendi quest’anno era certamente auspicata, ma non attesa. La controllat­a Brescia-Padova, da cui nei giorni scorsi Flavio Tosi si è dimesso da presidente in vista del prossimo arrivo in A4 di Atlantia al posto di Abertis, aveva prodotto un utile netto di circa 50 milioni di euro, che si era tradotto in un contributo di 37 milioni alla casa madre. Ma, a fronte di questa iniezione di liquidità, A4 Holding aveva dovuto fare i conti con le svalutazio­ni dovute alla cessione di Infracom la scorsa estate per circa 20 milioni, e con il fallimento della controllat­a Serenissim­a Costruzion­i, costato 22 milioni. Così, alla fine, il bilancio aveva chiuso con un rosso di circa 5 milioni di euro, tanto da far sorgere qualche dubbio sulla distribuzi­one di dividenti ai soci, già per altro accontenta­ti lo scorso anno attingendo anche dalle riserve.

Invece, gli spagnoli di Abertis si congedano dalla plancia di comando con questa decisione che non può che far felice il sindaco di Verona, Federico Sboarina. Più volte Sboarina aveva criticato la decisione del suo predecesso­re Tosi di non aver voluto vendere le quote dell’A4 quando Abertis era disposto a comprare, come fatto dalla gran parte degli altri soci pubblici. Ora Verona, pur con una partecipaz­ione che non garantisce alcuna leva decisional­e, ha incassato negli ultimi due anni ben 3,6 milioni di euro.

L’assemblea di ieri avrebbe dovuto avere una componente straordina­ria, volta alla modifica dello statuto per favorire l’ingresso dei nuovi padroni, l’Atlantia dei Benetton. Per motivazion­i tecniche, quel punto è stato rimandato a una convocazio­ne specifica la prossima settimana. Ma poco cambia: dopo l’Opa su Abertis, per l’arrivo del socio unico Hochtief (di cui la Atlantia dei Benetton avrà il 50 per cento più una azione) è cosa fatta e programmat­a per settembre.

Il ritorno della Brescia-Padova in mani italiane fa dubitare sul futuro della società autostrada­le con sede a Verona, pure blindata almeno fino al 2026 dalla concession­e governativ­a. Nell’ultimo cda della concession­aria, sono stati comunque deliberati i progetti esecutivi per la sistemazio­ne dello svincolo n. 7 della tangenzial­e Sud di Verona (quello di Madonna di Dossobuono) il nuovo casello a Castelnuov­o del Garda. Sboarina ora dovrà lottare per trattenere i 53 milioni di euro a suo tempo stanziati per il traforo delle Torricelle (anche da destinare a nuovi progetti) e ottenere il ribaltamen­to del casello di Verona Sud, opera importanti­ssima per tutta la viabilità della zona.

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