L’estate cafona dei turisti sul lago di Garda
Turisti noncuranti delle sanzioni. I sindaci: «Sono maleducati»
Da piazza San Marco a Venezia la storia continua nell’altra piazza San Marco di Peschiera del Garda, circondata da mura veneziane erette dalla Serenissima Repubblica. Una storia che si ripete da anni, però, in tutte le cittadine lacustri: turiste in bikini che circolano a piedi e in bicicletta per piazze come fossero in spiaggia.
Alcuni esempi recenti di questi giorni. Martedì 24 luglio, ore 16,30, cittadini di Peschiera scattano la foto in piazza San Marco, e la postano su Facebook con la scritta: «Signore e signori il manzo è servito! … moda mare 2018, sfilata per le vie del centro…». E giù una fila di commenti: «Che belvedere … Patrimonio Unesco ???»... Stessa sorte per degli scatti nei giorni scorsi di altrettante «signore» che passeggiano per la via centrale di Garda, dal municipio al porto: borsetta a spalle e «culotte brasiliana»; oppure nella piazza dei Capitani: ciabatte e chiappe all’aria.
Caldo fa caldo, è indubbio, e il pudore fa parte di un tempo passato, ma il coraggio non manca. I municipi cercano di tenere sotto controllo la situazione, dato che da anni sono in vigore ordinanze che vietano di circolare in abbigliamento non adeguato al decoro pubblico. E ci sono pure le sanzioni, (50 euro), se si viene pizzicati dai vigili, che però, si sa, non sono mai abbastanza e hanno mille controlli da svolgere.
La sindaca di Peschiera, Orietta Gaiulli, spiega: «C’è un’ordinanza emessa ancora nel 2001 che vieta il transito di persone a dorso nudo o in costume. La passata amministrazione guidata da Umberto Chincarini aveva anche adottato una simpatica iniziativa: dava in dotazione ad ogni vigile delle magliette da donare ai turisti che venivano fermati. Dispiace, però, vedere che ancora oggi si verifichino episodi di questo tipo».
Il sindaco di Garda, ora anche deputato, Davide Bendinelli cerca anch’esso di arginare il fenomeno: «Ci stiamo impegnando per impedire che i turisti circolino in bicicletta in centro dove vige il divieto. Poiché se ne fregano tutti altamente, abbiamo anche dato in dotazione ai bar del lungolago dei cartelli da esporre nei plateatici per segnalare il divieto».
Si, ma il decoro? In pochi giorni sono state immortalate due volte persone che girano tranquillamente in mutande per il paese? «Purtroppo deriva da una mancanza di educazione civica di clienti di medio-basso livello che in numero rilevante riempiono i campeggi. Certo sono pochi casi, ma di sicuro in località turistiche tipo Portofino non si vedono persone girare per strada in quelle condizioni».
Si può dunque concludere che il turismo di massa porta degrado, ma la corsa all’espansione del turismo non si ferma, con strutture ricettive di ogni genere che continuano a crescere. O con il turismo domenicale mordi e fuggi. Luglio è tradizionalmente il mese dell’assalto nei campeggi di ospiti olandesi e belgi, che non badano molto all’abbigliamento. «A Garda non c’è neanche un campeggio», conclude con un certo orgoglio Bendinelli, albergatore di professione.