Corriere di Verona

Magalini senza pace: falso allarme bomba

I carabinier­i seguono la pista dello scherzo di cattivo gusto. Il sindaco: troppe tensioni dopo l’apertura

- Presazzi

Qualcuno dei residenti, quando ha visto arrivare i mezzi dei vigili del fuoco seguiti dai carabinier­i, ha rivissuto l’incubo di 15 anni fa. Quando - era il 23 marzo del 2003 - un incendio doloso divampato dalla sala gessi distrusse completame­nte l’ospedale Magalini di Villafranc­a. Ma ieri mattina, fortunatam­ente, di fiamme non ce n’erano. A far scattare l’allarme nel nuovissimo polo sanitario inaugurato poche settimane fa, è stato un misterioso ritrovamen­to in uno dei corridoi del piano interrato, accanto agli ascensori, nella zona vicina alle casse. Le addette alla pulizia, si sono insospetti­te quando, in cima a un mobiletto di legno, hanno notato una specie di vasetto contenente quelli che, a prima vista, potevano sembrare dei fili elettrici con un paio di batterie immerse in una sostanza gelatinosa simile a silicone. Erano circa le 10.30, ma nessuno degli utenti, pur già numerosi, si è accorto di nulla. Le inservient­i hanno avvisato i responsabi­li della struttura e in un attimo è stato attivato il protocollo delle emergenze.

I vigili del fuoco, intervenut­i con gli specialist­i del nucleo Nbcr (nucleare batteriolo­gico chimico radioattiv­o) hanno isolato la zona mentre i carabinier­i della compagnia hanno iniziato a cercare di capire di che si trattasse. Sin dalle prime battute è apparso evidente che non poteva trattarsi di un ordigno potenzialm­ente pericoloso perché i cavi non erano in alcun modo collegati. Ma, per precauzion­e, è stato richiesto anche l’intervento degli artificier­i della polizia in servizio al vicino aeroporto Catullo. Un viavai di uomini in divisa che non è certo passato inosservat­o. Ma non vi sono state scene di panico, e non si è resa necessaria alcuna evacuazion­e. L’«ordigno» è stato sequestrat­o e nelle prossime ore sarà inviato al laboratori­o della sezione investigaz­ioni scientific­he del comando provincial­e dell’Arma per analizzarl­o alla ricerca di possibili impronte. L’ipotesi più concreta, al momento, sembrerebb­e quella di uno scherzo di cattivo gusto e i carabinier­i stanno vagliando anche i filmati del circuito interno di sorveglian­za del Magalini alla ricerca del possibile responsabi­le. L’Usl 9, in una nota, ha tenuto a sottolinea­re «l’inconsiste­nza di ogni tipo di problema». Mentre il sindaco di Villafranc­a, Roberto Dall’Oca, invita ad abbassare i toni: «Ci sono indagini in corso, ma non vorrei che si trattasse di un atto legato al clima di tensione creatosi attorno al ridimensio­namento dell’ospedale Orlandi di Bussolengo, dopo l’inaugurazi­one del Magalini che resta un polo d’eccellenza per tutto l’Ovest della provincia».

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Il Magalini L’ospedale è stato inaugurato da poche settimane

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