Agsm non parla di fusione Ma l’advisor è quello di Aim
Ieri mattina, davanti ai dipendenti dell’azienda riuniti nell’auditorium, il presidente Michele Croce ha presentato il piano industriale 2018-2021. Tanti i temi toccati, a mettere in fila i progetti messi in cantiere negli ultimi mesi e anni: la trasformazione di Ca’ del Bue in impianto di produzione di biometano, l’espansione del teleriscaldamento, la concentrazione sulle gare per l’illuminazione pubblica e per il gas anche fuori Verona, la nuova centrale idroelettrica al Boschetto, nuovi investimenti nell’eolico (probabilmente in Basilicata), la prosecuzione dell’avventura albanese, il progetto con VolksWagen per fare di Verona una «città modello per la mobilità elettrica», la possibile partnership con Banco Popolare e Cattolica. È rimasta fuori, volutamente, la più importante sfida per il futuro di Agsm, ovvero la fusione con la vicentina Aim: dopo lo stop dello scorso gennaio, dovuto alle elezioni a Vicenza, il dialogo è ripreso in modo serrato, complice anche l’elezione di Francesco Rucco, un sindaco di centrodestra proprio come Federico Sboarina. «La fusione con Aim rimane una priorità spiega Croce - ma questo è un piano di crescita interna, con obiettivi che intendiamo realizzare comunque, a prescindere o meno dalla fusione». Il piano è stato realizzato con la collaborazione di un professionista della Pwc, per una consulenza da 70 mila euro. E qui spunta una singolare coincidenza: la società milanese conosce infatti già molto bene Agsm, visto che proprio a Pwc si era rivolta Aim per una consulenza (sempre del valore di circa 70 mila euro) su «analisi ipotesi aggregative e di sviluppo industriale/finanziario», ovvero per assisterla nelle trattive per la fusione con la multiservizi veronese. D’altra parte nei giorni scorsi, lo stesso Croce ha detto che Agsm attenderà di nominare il prossimo direttore generale (la cui selezione è iniziata ormai otto mesi fa) per sceglierlo assieme ad Aim, se il matrimonio arriverà a celebrarsi. Per ora, però, i numeri del piano si riferiscono alla sola Agsm: si ipotizza, da qui al 2021, una crescita della produzione di 103 milioni di euro e dell’Ebitda di 14,4 milioni, con investimenti per 265 milioni di euro. Per il Comune, l’assessore comunale Francesca Toffali ha lodato l’approccio di Croce, sottolineandone l’attenzione al «materiale umano» dell’azienda.