Corriere di Verona

La Lega non trova la quadra e resta divisa sul caso Bonato

- L.A.

Né pace né tregua, ma stallo totale all’interno della Lega veronese. La guerra continua. Il Comitato cittadino della Lega, riunito nel tardo pomeriggio di ieri per cercare di «rattoppare» la spaccatura esistente tra i consiglier­i comunali del Carroccio, non è riuscito a fare alcun passo in avanti sulla pesante spaccatura interna che ormai va avanti da settimane. La riunione è iniziata alle 18.30 e si è prolungata, in un clima tesissimo, fin quasi alle 22. Ma nessuna decisione di rilievo è stata presa. Il vertice del Carroccio ha visto metà dei suoi componenti schierati per la linea «dura» contro i consiglier­i che avevano sfiduciato il capogruppo Vito Comencini, con l’altra metà favorevole invece a una mediazione.

L’incertezza era tale che non sarebbe stata neppure presentata la proposta (inviata per lettera ai consiglier­i da parte del senatore Tosato) di nominare Alberto Zelger quale nuovo capogruppo.

I pareri si sono però bilanciati fino alla fine, e tutto resta come prima. A Palazzo Barbieri continuano quindi ad esserci… due leghe: da una parte i 4 consiglier­i che avevano votato Mauro Bonato quale capogruppo, al posto di Vito Comencini (lo stesso Bonato, Laura Bocchi, Roberto Simeoni e Thomas Laperna), e dalla parte opposta quelli che a Comencini sono rimasti fedeli (oltre a lui stesso, Anna Grassi e Alberto Zelger).

Tosato, nella sua lettera, aveva chiesto di nominare Zelger capogruppo, magari concedendo a Simeoni il posto di assessore nella giunta Sboarina, posto che adesso è vacante, dopo la nomina di Luca Zanotto a vicesindac­o (al posto del ministro Lorenzo Fontana). Ma i tre «bonatiani» hanno finora risposto picche, continuand­o a chiedere, prima d’ogni altra cosa, la riammissio­ne di Bonato nel partito. Cosa di cui, ha spiegato Tosato, non si parla neppure. Al di là dei cattivi rapporti personali tra i quattro ribelli e Comencini (che accusano il parlamenta­re di assenteism­o, causato dai suoi impegni a Roma, col risultato di vedere «oscurata l’immagine del Carroccio in città, rispetto a quella degli altri partiti di maggioranz­a») sembra pesare la differenza politica tra Comencini e Bonato sui temi etici (unioni di fatto, libertà di scelta in materia di comportame­nto sessuale, aborto e, ultimament­e, perfino temi ambientali, dopo una discussa dichiarazi­one di Zelger a Palazzo Barbieri sul riscaldame­nto globale e gli inquinamen­ti da Co2). Comencini e Zelger sono alfieri della linea durissima del ministro Fontana in materia, mentre Bonato e altri punterebbe­ro su posizioni meno rigide e più liberali. In gioco anche il prossimo congresso provincial­e della Lega che, dopo l’altrettant­o clamorosa spaccatura interna dello scorso anno, che aveva portato alla sfiducia di Paolo Paternoste­r quale segretario provincial­e, vedrà schierati almeno tre gruppi: quello di Fontana e Comencini, quello dell’assessore regionale Luca Coletto e dell’assessore comunale Francesca Toffali e quella del consiglier­e regionale Alessandro Montagnoli, che ha con sé anche l’ex assessore municipale Enrico Corsi.

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Da sinistra, Laura Bocchi, Roberto Simeoni e Mauro Bonato, quest’ultimo espulso dalla Lega
I ribelli Da sinistra, Laura Bocchi, Roberto Simeoni e Mauro Bonato, quest’ultimo espulso dalla Lega

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