«Noi come Pasta Zara». Ferrarini affossata dalle ex popolari
Azzerate le azioni Bpvi e Veneto Banca , il gruppo non riesce a far fronte ai debiti e chiede concordato in bianco
Come la trevigiana Pasta Zara, anche Ferrarini, gruppo dell’industria alimentare basato a Reggio Emilia, si è rivolto al tribunale per chiedere l’ammissione al concordato in bianco, in seguito alle pesanti difficoltà finanziarie sorte dopo il default delle due ex Popolari venete, in primo luogo Veneto Banca, e l’azzeramento delle relative azioni.
Situazioni di crisi che hanno portato, anche qui, a ritardare il pagamento degli stipendi ai circa 800 dipendenti e ad avviare la ricerca di partner in grado di allontanare il pericolo di fallimento.
La voragine debitoria di Ferrarini nei confronti di una serie di banche è di 250 milioni di euro, di cui poco più di 100 riferibili a linee di credito delle ex Popolari venete. Rispetto a Veneto Banca, vanno anche segnalati una quindicina di milioni di esposizione per l’acquisto di azioni dell’istituto stesso, secondo lo schema ben noto con la definizione di «baciate». Il lato fragile del sistema, ancora una volta, deriva dall’azzeramento dei titoli. Date in pegno come garanzia per i finanziamenti accordati dagli istituti di credito, e diventate rapidamente carta straccia, le azioni delle ex Popolari hanno minato l’argine, aprendo il rischio di richieste di rientro degli affidamenti. In pratica anche Ferrarini, esattamente come Pasta Zara, è un’azienda messa in ginocchio dalla tenaglia Veneto Banca-Bpvi ma assolutamente sana dal punto di vista industriale e del prodotto (335 milioni di ricavi nel 2017 dai 253 dell’anno prima, con l’Ebitda passato da 23 a 29,5 milioni). La scelta di portare i libri in Tribunale e chiedere il concordato con riserva pare sia stata assunta anche dopo la mancata conclusione di possibili intese con partner esterni. Da qui la necessità, per Ferrarini, di prendere tempo ed evitare il peggio. La risposta del tribunale reggiano è attesa entro poche settimane mentre sarebbe già in corso un negoziato con un nuovo potenziale investitore industriale. (g.f.)