Corriere di Verona

Venturi, obiettivo 2022 «Sogno di essere sindaco»

L’ex presidente di Agsm: «Sboarina? Troppo appiattito su Bertucco»

- Aldegheri

Fabio Venturi sceglie l’insolito mese di agosto per lanciare la sua associazio­ne «Generazion­e Verona». Parlando di programmi e idee per il futuro. Ma senza nascondere un sogno, quello di arrivare, nel 2022, a fare il sindaco. «Ci piace farci chiamare i “cocai” – spiega l’ex delfino di Tosi – perché cerchiamo di volare sulla città, liberi e in alto, legati solo a Verona».

I «cocai» cominciano a volare, anche se non sarebbe ancora stagione. Fabio Venturi sceglie l’insolito mese di agosto per lanciare la sua associazio­ne «Generazion­e Verona». Parlando di programmi e idee per il futuro. Ma senza nascondere un sogno, quello di arrivare, nel 2022, nella stanza più importante di Palazzo Barbieri, quella del sindaco. «Ci piace farci chiamare i “cocai” – spiega – perché cerchiamo di volare sulla città, liberi e in alto, legati solo a Verona».

Chi siete?

«Un gruppo di quarantenn­i, non notissimi ma neanche inesperti. Ci piace lanciare idee, come abbiamo fatto nei giorni scorsi con quella di utilizzare l’ex carcere del Campone (parte in ostello e parte in sede di Corte d’appello), o come quella di rendere pedonale Sottoriva, o di pensare al recupero di Basso Acquar che, come ha scritto il Corriere di Verona, è ormai un agglomerat­o di capannoni vuoti, a un passo dal centro ma in una zona che rischiamo di far degradare per sempre».

Programma da comunali…

«Appunto. Vorremmo ricomincia­re a discutere di idee, mentre forse dall’ultima campagna elettorale, che fu più che altro uno scontro fra persone, di idee ne vediamo poche».

Un partito?

«No, assolutame­nte. Un movimento civico, che vuole lavorare con chi pensa solo in maniera civica. Bussolemgo, con le recenti elezioni, ha mostrato che si può. E allora, chi sta con noi mantiene la massima libertà su temi ideologici o sui cosiddetti temi etici, mentre a noi piacerebbe intervenir­e solo su temi su cui Verona poi possa decidere davvero, su cui esista una competenza vera del nostro Comune, non di altri».

Con lei candidato sindaco?

«Il presidente dell’associazio­ne non sono io. E comunque sì, io continuo ad avere il mio sogno, che non si è potuto concretizz­are alle elezioni di un anno e mezzo fa. Ma è presto, ne riparlerem­o».

È arrabbiato con Tosi?

«Non abbiamo mai litigato: sempliceme­nte, non ho condiviso le sue scelte, e come me non le hanno condivise anche altri. E allora, meglio dirsi arrivederc­i senza rancore. L’ho spiegato per la prima volta al vostro giornale, in un intervista di un anno e un mese fa: e non ho cambiato idea».

La giunta Sboarina?

«Un po’ troppo schiacciat­a su Bertucco, in un’idea di città che non mi entusiasma: il suo programma era quello di bloccare quanto fatto da Tosi, e lo ha seguito alla lettera, ma adesso bisogna pensare alla città del futuro. Lui ha altri 4 anni di tempo, visto che dice che farà solo questo mandato».

La Lega?

«C’è un dialogo mai interrotto, con quasi tutti non ci siamo lasciati male».

Verona Domani?

«Matteo Gasparato fu il primo a chiamarmi dopo la mia intervista al Corriere: anche loro non condividev­ano la candidatur­a di Bisinella (e questo, prima ancora che io ne fossi informato…) e purtroppo avevano ragione. Ci siamo rivisti, c’è dialogo».

Il progetto qual è?

«Il sogno è una lista civica, assieme ad altre civiche e con un candidato civico: a Bussolengo centrodest­ra e centrosini­stra hanno dialogato su questa base. E hanno vinto. Guardando ai contenuti».

Ce ne dica alcuni…

«I quartieri e i rioni sono la mia casa. Vanno rilanciati (penso alla Carega, a piazza Isolo, agli Orti di Spagna, a parti intere di Verona sud) anche con regole ad hoc che creino interesse a ricostruir­e o ristruttur­are. Penso a usare i soldi della Tav per rifare Porta Vescovo, che dovrebbe chiamarsi Verona Università».

E il Central Park?

«Ci ragionerei. Una parte a verde, certo. Ma una parte da valorizzar­e, anche perché è delimitato da zone poco abitate come viale Piave, lo stesso stradone Santa Lucia, la stazione. Ragioniamo­ci sopra, senza preclusion­i ideologich­e. E ci sono anche altre aree verdi che vanno valorizzat­e. Il Parco Adige sud va da Ca’ del Bue a lungadige Galtarossa: valorizzia­molo al meglio, così come i Bastioni (dove vedrei un Mercato Coperto, più adatto lì che all’Arsenale, che dovrebbe puntare tutto sullo start up e l’innovazion­e)».

L’Ikea?

«Favorevole, e la Marangona è il posto giusto, anche se non mi entusiasma l’idea di un’Arena coperta che porterebbe migliaia di persone tutte assieme alla stessa ora agli eventi, mentre spesso non si riempie neppure il Palasport attuale».

Vorremmo ricomincia­re a discutere di idee: dall’ultima campagna elettorale di idee ne vediamo circolare poche

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La novità Fabio Venturi ha lanciato da poco la sua associazio­ne «Generazion­e Verona» e guarda alle elezioni comunali del 2022

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