Corriere di Verona

L’investitor­e di Ferraro: «Ho bevuto, ma non correvo»

L’investitor­e del manager Ferraro si difende dal carcere. Il giudice lo libera con l’obbligo di dimora

- Enrico Presazzi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Sì, avevo bevuto, ma in autostrada non stavo cor- rendo». Si è difeso così di fronte al gip ieri mattina in carcere a Montorio, Marco Osti, che domenica notte ha tamponato e ucciso il diretto- re marketing della Fondazione Arena, Corrado Ferraro. L’uomo è stato poi scarcerato.

«Sì, avevo bevuto, ma in autostrada non stavo correndo». Di fronte al gip Laura Donati, ieri mattina in carcere a Montorio, non ha cercato alibi o giustifica­zioni. E nel pomeriggio ha lasciato la sua cella: ora ha l’obbligo di dimora ad Ala, con il divieto di allontanar­si dall’abitazione in orario serale, tra le 20 e le 7.

Marco Osti, l’imprendito­re trentino di 35 anni che domenica notte ha tamponato e ucciso il direttore marketing della Fondazione Arena, Corrado Ferraro, ha scelto di parlare e di spiegare quel che è successo quella maledetta notte sull’autostrada del Brennero.

Assistito dagli avvocati Anna Lotto e Mauro Bondi, Osti era chiamato a rispondere della pesantissi­ma accusa di omicidio stradale aggravato. Già, perché l’alcoltest a cui era stato sottoposto dagli agenti della polizia stradale di Verona Sud, aveva dato esito positivo (con un tasso di 1,42 grammi di alcol per litro di sangue) e nei suoi confronti il pm Maria Beatrice Zanotti aveva ritenuto opportuno far scattare l’arresto. A parere della procura, rappresent­ava un elemento particolar­mente grave il fatto che Osti, co-titolare di un’azienda di elaborazio­ne di dati contabili ad Ala, avesse deciso di viaggiare in autostrada pur sapendo di aver bevuto. E nel fascicolo del pm, veniva evidenziat­o anche quel precedente risalente a una decina di anni fa, quando Osti era stato sanzionato e denunciato per guida in stato di ebbrezza, dopo un normale controllo stradale.

Ieri l’uomo è comparso di fronte al giudice e ha parlato per poco meno di un’ora, spiegando di aver trascorso la giornata di domenica a Chioggia, insieme alla ex compagna e alla figlia. A precisa domanda, ha ammesso di aver bevuto, ma non avrebbe ritenuto di aver esagerato. Al volante della sua Citroen C4, verso mezzanotte e mezza, stava percorrend­o l’A22 in direzione nord, per tornare a casa ad Ala. Poche centinaia di metri prima dello svincolo per Verona Nord, il terribile impatto con lo scooter Honda Sh di Ferraro, 56 anni.

«Non l’ho visto» ha spiegato l’indagato. E quando gli è stato domandato se non si fosse reso conto dei fari della due ruote del manager veronese, ha risposto di non averli notati. Ma la difesa non ha minimament­e accennato al fatto che potessero essere guasti. Osti ha poi ripercorso quei terribili momenti, ricordando l’incendio sviluppato­si all’improvviso dal cofano della sua auto sotto cui era rimasto incastrato lo scooter della vittima.

«Sono uscito dall’abitacolo e mi sono precipitat­o verso quell’uomo, ho chiamato subito i soccorsi» ha spiegato. Ma le condizioni di Ferraro erano purtroppo gravissime. E una volta trasferito all’ospedale di Borgo Trento, i medici non hanno potuto fare altro che constatarn­e il decesso. Nel pomeriggio di ieri, su disposizio­ne del pm, il medico legale Giovanna Del Balzo ha effettuato una visita esterna sul cadavere per accertare le cause del decesso e per ultimare gli esami tossicolog­ici, ma i risultati non sono ancora noti. Nelle stesse ore, a Montorio, l’indagato lasciava la sua cella: in serata è tornato ad Ala dove il gip ha disposto l’obbligo di dimora. La difesa, nei prossimi giorni, valuterà eventuali ricorsi al Riesame.

Intanto, a Verona, non si ferma l’ondata di messaggi di cordoglio per la morte improvvisa di uno degli assoluti protagonis­ti del mondo della lirica. Arrivato all’Ente Lirico nel 1993 come funzionari­o, era stato direttore della biglietter­ia e poi direttore del marketing, collaboran­do con sindaci e sovrintend­enti diversi. Su Facebook, il presidente di Confcommer­cio e dell’Aeroporto Catullo Paolo Arena, ha pubblicato una foto insieme all’amico: «Sono stato fortunato a conoscerti, un onore collaborar­e con te. Avevamo ancora tanti progetti insieme. Li porterò avanti con ancora maggior convinzion­e».

Il presidente del Teatro Stabile del Veneto, Angelo Tabaro, ha parlato di «grave perdita per il mondo della cultura». «Il grande lavoro fatto in questi anni da Ferraro ha certamente contribuit­o a rendere sempre più la Fondazione Arena un punto di riferiment­o per il mondo dello spettacolo e della cultura non solo in Veneto ma in tutta Europa» ha puntualizz­ato il presidente in una nota ufficiale.

Sui social, il titolare dell’agenzia Lirica Management, Franco Silvestri, lo ha voluto ricordare con queste parole: «Sapeva sempre scegliere il tempo giusto per rompere le tensione, placare le liti...era un uomo del sorriso e della gioia di vivere così violenteme­nte stroncata in un modo assurdo e incredibil­e. Ciao Corrado, spero ti facciano direttore della biglietter­ia del Paradiso...».

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 ??  ?? L’auto incendiata e la vittima A sinistra, l’auto di Marco Osti incendiata dopo l’impatto con lo scooter su cui viaggiava Corrado Ferraro (qui sopra), morto sulla A22 nella notte tra domenica e lunedì. Anche ieri sono stati numerosi i messaggi di...
L’auto incendiata e la vittima A sinistra, l’auto di Marco Osti incendiata dopo l’impatto con lo scooter su cui viaggiava Corrado Ferraro (qui sopra), morto sulla A22 nella notte tra domenica e lunedì. Anche ieri sono stati numerosi i messaggi di...
 ??  ?? L’investitor­e Marco Osti, 35 anni, imprendito­re di Ala, ha travolto e ucciso Ferraro
L’investitor­e Marco Osti, 35 anni, imprendito­re di Ala, ha travolto e ucciso Ferraro

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