La tragica fine di due fidanzati veronesi a Rodi
L’anziana era stata investita l’11 luglio in via XXIV Maggio. Undicesima vittima nel solo mese di luglio
Sei vittime, 11 feriti ricoverati in prognosi riservata, 325 persone coinvolte. Il bilancio potrebbe essere quello di un attentato terroristico e invece i numeri raccontano un’altra strage. Quella consumata nel solo mese di luglio sulle strade della città.
In trentun giorni, tanti incidenti mortali quanti quelli registrati nell’intero 2017. L’ultima vittima, morta nella serata di lunedì all’ospedale di Borgo Trento è Maria Teresa Partengo, l’anziana di 77 anni investita da un taxi mentre attraversava sulle strisce di via XXIV Maggio, lo scorso 11 luglio.
L’allarme era scattato verso le 9.30 e all’arrivo dei soccorritori di Verona Emergenza le condizioni della pensionata, che viveva da sola in via Farinata degli Uberti, erano apparse da subito disperate. Una volta stabilizzata, era stata trasferita al vicino Pronto soccorso in codice rosso con una serie di fratture agli arti e un gravissimo trauma cranico. Secondo una prima ricostruzione degli agenti del nucleo infortunistica della municipale, il tassista veronese di 57 anni viaggiava da piazzale Stefani verso piazza Vittorio Veneto e, all’altezza dell’incrocio con via Fratelli Ferroni, ha centrato in pieno la signora che stava attraversando sulle strisce.
Il tassista, inizialmente, era stato indagato per lesioni stradali gravissime, ma ora la sua posizione si è aggravata e il pm Paolo Sachar ha già modificato il titolo di reato: omicidio stradale. E in caso di condanna, per il professionista potrebbe scattare la revoca della patente per un periodo di cinque anni. La municipale, nel frattempo, ha ricostruito con esattezza la dinamica di quanto accaduto. Gli agenti, infatti, hanno acquisito anche i filmati registrati dalla dashboard (la piccola telecamera) installata sul parabrezza del taxi. E il video non lascia spazio alle interpretazioni: l’anziana è stata letteralmente «centrata» dal mezzo e scaraventata a una decina di metri di distanza. In attesa di conoscere la data dei funerali, i parenti hanno già prestato il consenso alla donazione degli organi. Si tratta, come detto, della sesta vittima dall’inizio del mese, registrata in città. E la polizia municipale lancia l’allarme: «Sono numeri che non lasciano spazio alle interpretazioni - commenta il comandante Luigi Altamura -. Nonostante il traffico, complice il periodo estivo, diminuisca, questo luglio è stato davvero tragico».
Le cause, nella maggior parte dei casi, sono riconducibili all’errore umano. E per questo dal comando di via del Pontiere, si continua a ribadire l’importanza di non lasciarsi tentare dal cellulare quando si è alla guida di un mezzo e di mettersi al volante solamente in condizioni psicofisiche ottimali. La lunga striscia di lutti era iniziata il 6 luglio a Ponte Florio dove era stato investito e ucciso da un Tir Danilo Vinco, 70 anni. Il giorno dopo, ad Avesa, aveva perso la vita il ciclista Carlo Ferrari, 32 anni. Il 13, a Ca’ di David, l’operaio Antonio Giuseppe Giardina era stato centrato e ucciso da un’auto mentre viaggiava in moto. Il lunedì successivo, alla rotonda della tangenziale Est, il pensionato Virgilio Ziviani (79 anni) si era schiantato contro un’auto, morendo poco dopo in ospedale. Lunedì scorso, infine, sulla provinciale 6 in Valpantena, aveva perso la vita in un frontale l’imbianchino Ferruccio Rossignoli, 52 anni.