Stress da afa per reti elettriche e idriche
Boom di presenze nelle piscine. Temperature sopra la media anche i prossimi giorni
Per il caldo sono sotto stress la rete elettrica e quella idrica in tutta la provincia. L’energia viene consumata per i condizionatori, mentre se per l’acqua non c’è un’emergenza di approvvigionamento, il problema è causato dai troppi rubinetti aperti, che fanno calare la potenza della gettata. I veronesi intanto si rinfrescano riempiendo le piscine. Non andrà meglio la prossima settimana, nella quale sono previste ancora temperature sopra la media.
Un’ondata di caldo si può misurare in gradi, ma anche in metri cubi (d’acqua) e in megawatt. Una correlazione che ogni estate sembra diventare più certa, dovuta alla diffusione sempre maggiore dei condizionatori. È l’indice di quelle che si candidano ad essere le due settimane più calde dell’anno, una è appena trascorsa, l’altra è al di là da venire. Sotto stress la rete elettrica e quella idrica, anche se non c’è tanto da lottare con il problema della siccità, quanto con quello della domanda. I picchi coincidono: mercoledì primo agosto, attorno alle 17, si raggiungeva la temperatura più calda: 36,1 gradi a Villafranca, 36,2 a Roverchiara, la stazione della rete Arpav che ha registrato il dato più alto in provincia. Il che significa valori che, a livello locale, ad esempio in città, hanno potuto raggiungere anche i 37 gradi.
Ebbene: in quella stessa ora, la rete Agsm registrava la richiesta massima di energia quantificata in 248 megawatt, con un aumento del dieci percento rispetto al giorno precedente. Ma anche i due giorni successivi, nonostante le piogge di giovedì mattina, si sono rivelati particolarmente difficili.
E l’acqua? In questo caso le difficoltà sono maggiori. Nei giorni scorsi i vertici di Acque Veronesi hanno contattato i sindaci di alcuni comuni per invitarli a prendere provvedimenti per sensibilizzare la cittadinanza sullo spreco d’acqua. Secondo il gestore, le maggiori criticità, con relativi abbassamenti di pressione nelle ore di maggior consumo, vengono registrate fino a questo momento a Povegliano, Mozzecane, Nogarole Rocca, Trevenzuolo, Oppeano, Cerea, nella zona collinare di Verona, nella Val D’Alpone, a Lavagno, Mezzane e a Cazzano di Tramigna. I disagi maggiori, però, si sono avuti a Ronco all’Adige, dove da settimane alcuni utenti lamentavano scarsa pressione nei rubinetti: la situazione è peggiorata negli ultimi giorni. «Il problema è noto – fa sapere il sindaco Moreno Boninsegna – ne soffrono soprattutto gli inquilini dei piani alti e deriva dal fatto che Ronco è l’ultimo paese servito dalla rete. Speravamo di risolverlo con le nuove condutture che arrivano da Zevio, ma persiste: da qualche mese è stato realizzato un nuovo pozzo, che sarà allacciato una volta finito il periodo di analisi previsto dalla leggere, che dovrebbe porre definitivamente fine alla situazione».
Non sono mancati i colpi di calore (uno è costato la vita a una donna di 80 anni, un altro ha riguardato un agricoltore che lavorava sui suoi terreni a Vigasio e che aveva fatto un uso smodato di alcolici) ma per il nuovo direttore del pronto soccorso di Borgo Trento Roberto Castello, la situazione è sotto controllo, almeno per quanto riguarda gli accessi. «Non ci sono stati aumenti significativi, forse perché la gente è più responsabile e rischia meno. Qualcuno è stato male perché ha esagerato con l’alcol, ma probabilmente sarebbe accaduto anche con temperature più miti». Sul fronte dell’agricoltura non si temono per il momento conseguenze. «Abbiamo evitato la siccità nella prima parte dell’estate – spiega Giuseppe Ruffini, direttore di Coldiretti Verona – questo ha evitato problemi alle colture che erano risultate più problematiche negli ultimi anni, come il mais».
Tra le possibili conseguenze del caldo agostano, una vendemmia anticipata, ma occorrerà vedere come continuerà la stagione: le prospettive, secondo le stime dell’Unione italiana vini, sembrano ottime. Ultimo indice del caldo, forse meno scientifico , ma dalla correlazione sicura: l’accesso alle piscine. Quelle comunali hanno visto un vero e proprio boom a partire da inizio settimana, con un aumento degli ingressi di circa il 30%. «Siamo sui 2.500 ingressi giornalieri – fa sapere Daniela Dal Corso delle Santini – e domenica scorsa sono stati superati i tremila». Pur senza gli eccessi delle estati record, il caldo d’agosto è destinato a continuare, almeno per gran parte della settimana prossima: le massime, in città, saranno sempre tra i 32 e i 34 gradi, superiori alle medie stagionali.