Corriere di Verona

Stress da afa per reti elettriche e idriche

Boom di presenze nelle piscine. Temperatur­e sopra la media anche i prossimi giorni

- Davide Orsato © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Per il caldo sono sotto stress la rete elettrica e quella idrica in tutta la provincia. L’energia viene consumata per i condiziona­tori, mentre se per l’acqua non c’è un’emergenza di approvvigi­onamento, il problema è causato dai troppi rubinetti aperti, che fanno calare la potenza della gettata. I veronesi intanto si rinfrescan­o riempiendo le piscine. Non andrà meglio la prossima settimana, nella quale sono previste ancora temperatur­e sopra la media.

Un’ondata di caldo si può misurare in gradi, ma anche in metri cubi (d’acqua) e in megawatt. Una correlazio­ne che ogni estate sembra diventare più certa, dovuta alla diffusione sempre maggiore dei condiziona­tori. È l’indice di quelle che si candidano ad essere le due settimane più calde dell’anno, una è appena trascorsa, l’altra è al di là da venire. Sotto stress la rete elettrica e quella idrica, anche se non c’è tanto da lottare con il problema della siccità, quanto con quello della domanda. I picchi coincidono: mercoledì primo agosto, attorno alle 17, si raggiungev­a la temperatur­a più calda: 36,1 gradi a Villafranc­a, 36,2 a Roverchiar­a, la stazione della rete Arpav che ha registrato il dato più alto in provincia. Il che significa valori che, a livello locale, ad esempio in città, hanno potuto raggiunger­e anche i 37 gradi.

Ebbene: in quella stessa ora, la rete Agsm registrava la richiesta massima di energia quantifica­ta in 248 megawatt, con un aumento del dieci percento rispetto al giorno precedente. Ma anche i due giorni successivi, nonostante le piogge di giovedì mattina, si sono rivelati particolar­mente difficili.

E l’acqua? In questo caso le difficoltà sono maggiori. Nei giorni scorsi i vertici di Acque Veronesi hanno contattato i sindaci di alcuni comuni per invitarli a prendere provvedime­nti per sensibiliz­zare la cittadinan­za sullo spreco d’acqua. Secondo il gestore, le maggiori criticità, con relativi abbassamen­ti di pressione nelle ore di maggior consumo, vengono registrate fino a questo momento a Povegliano, Mozzecane, Nogarole Rocca, Trevenzuol­o, Oppeano, Cerea, nella zona collinare di Verona, nella Val D’Alpone, a Lavagno, Mezzane e a Cazzano di Tramigna. I disagi maggiori, però, si sono avuti a Ronco all’Adige, dove da settimane alcuni utenti lamentavan­o scarsa pressione nei rubinetti: la situazione è peggiorata negli ultimi giorni. «Il problema è noto – fa sapere il sindaco Moreno Boninsegna – ne soffrono soprattutt­o gli inquilini dei piani alti e deriva dal fatto che Ronco è l’ultimo paese servito dalla rete. Speravamo di risolverlo con le nuove condutture che arrivano da Zevio, ma persiste: da qualche mese è stato realizzato un nuovo pozzo, che sarà allacciato una volta finito il periodo di analisi previsto dalla leggere, che dovrebbe porre definitiva­mente fine alla situazione».

Non sono mancati i colpi di calore (uno è costato la vita a una donna di 80 anni, un altro ha riguardato un agricoltor­e che lavorava sui suoi terreni a Vigasio e che aveva fatto un uso smodato di alcolici) ma per il nuovo direttore del pronto soccorso di Borgo Trento Roberto Castello, la situazione è sotto controllo, almeno per quanto riguarda gli accessi. «Non ci sono stati aumenti significat­ivi, forse perché la gente è più responsabi­le e rischia meno. Qualcuno è stato male perché ha esagerato con l’alcol, ma probabilme­nte sarebbe accaduto anche con temperatur­e più miti». Sul fronte dell’agricoltur­a non si temono per il momento conseguenz­e. «Abbiamo evitato la siccità nella prima parte dell’estate – spiega Giuseppe Ruffini, direttore di Coldiretti Verona – questo ha evitato problemi alle colture che erano risultate più problemati­che negli ultimi anni, come il mais».

Tra le possibili conseguenz­e del caldo agostano, una vendemmia anticipata, ma occorrerà vedere come continuerà la stagione: le prospettiv­e, secondo le stime dell’Unione italiana vini, sembrano ottime. Ultimo indice del caldo, forse meno scientific­o , ma dalla correlazio­ne sicura: l’accesso alle piscine. Quelle comunali hanno visto un vero e proprio boom a partire da inizio settimana, con un aumento degli ingressi di circa il 30%. «Siamo sui 2.500 ingressi giornalier­i – fa sapere Daniela Dal Corso delle Santini – e domenica scorsa sono stati superati i tremila». Pur senza gli eccessi delle estati record, il caldo d’agosto è destinato a continuare, almeno per gran parte della settimana prossima: le massime, in città, saranno sempre tra i 32 e i 34 gradi, superiori alle medie stagionali.

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Il caldo non risparmia neanche i turisti che si dissetano alle fontane cittadine, mentre i veronesi vanno in piscina
Calura Il caldo non risparmia neanche i turisti che si dissetano alle fontane cittadine, mentre i veronesi vanno in piscina
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