Corriere di Verona

Cattolica, semestrale da incornicia­re

Utile netto in migliorame­nto. Minali: «Buona operativit­à, target del Piano già a portata»

- Gianni Favero © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Semestrale da incornicia­re per Cattolica Assicurazi­one, che nei primi sei mesi dell’anno registra un risultato operativo a 149 milioni (+25,1%) e conferma la solidità.

Semestrale di grandi soddisfazi­one per Cattolica Assicurazi­oni, gruppo che moltiplica i risultati netti consolidat­o e di gruppo rispetto alla stessa metà dell’anno precedente ed esprime un rapporto di Solvency II (la «Basilea 2» applicata al settore assicurati­vo e che rispecchia la solidità del patrimonio a garanzia delle coperture) al 160%. Ne ha parlato ieri, presentand­o la relazione, l’amministra­tore delegato, Alberto Minali, secondo il quale l’andamento dell’operativit­à «ci porterà a raggiunger­e i target del Piano industrial­e attraverso una crescita sostenibil­e che si sta traducendo, già nel corso di questo esercizio, in un risultato operativo e in un utile netto in deciso migliorame­nto». Per venire ai numeri, fra gennaio e giugno Cattolica ha generato una raccolta complessiv­a di 2,9 miliardi, in crescita di 12,6 punti, con un +17,2% per il ramo vita e un +5,4% per quello danni Il risultato operativo ha raggiunto i 149 milioni (+25,1%) e il Combined ratio (quanto pesano spese e risarcimen­ti sul totale dei premi raccolti) il 92,6%. Le ultime righe, perciò, consentono di leggere un risultato netto consolidat­o di 63 milioni (erano otto alla stessa data di un anno fa) e un risultato netto di gruppo di 51 milioni (era soltanto di un milione al 30 giugno 2017).

Con ottime prospettiv­e anche per i mesi e gli anni a venire. «In un mercato assicurati­vo ancora caratteriz­zato da un’elevata competitiv­ità, da bassi tassi di interesse e da una significat­iva volatilità dello spread sui titoli italiani – ha aggiunto ancora il top manager - fatti salvi eventi straordina­ri, prevediamo per la fine del 2018 indicatori in ulteriore rafforzame­nto rispetto al precedente esercizio». Il piano presentato da Cattolica lo scorso gennaio, va ricordato, prevede un utile operativo al 2020 di circa 375400 milioni, in crescita di oltre il 60% sul 2016, con la possibilit­à di distribuir­e un dividendo per azione superiore a 0,5 euro (il 50% in più rispetto a due anni fa). Il ritorno sul capitale è atteso oltre il 10% contro il 6% conseguito nel 2016.

Sul fronte societario, Minali ha quindi sottolinea­to che ad oggi «la Hathaway Berkshire di Warren Buffett non ha ancora fatto richiesta di essere iscritta nel libro dei soci di capitale di Cattolica». Nell’ottobre scorso la holding americana aveva infatti rilevato il pacchetto di azioni di Cattolica nel portafogli­o di Banca Popolare di Vicenza, pari a poco più del 9%, per un controvalo­re di oltre 115 milioni (7,5 euro per azione). «Chiarament­e, se l’investitor­e presenterà la domanda – ha aggiunto l’ad veronese - saremo più che contenti di accettarlo nel novero dei nostri soci. Perché non lo abbia fatto fino ad ora è qualcosa che andrebbe chiesto direttamen­te all’interessat­o, ma analizzere­mo la loro eventuale richiesta con molta attenzione». Domanda di ammissione all’elenco dei soci accolta, invece, per Cariverona. «È un’ottima notizia, è un operatore molto importate che opera sul territorio. Siamo contenti di questa richiesta e contenti che si avvicini a Cattolica».

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Top manager A sinistra l’ad Alberto Minali, a destra il presidente Paolo Bedoni

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