Corriere di Verona

«Il governo non resti sordo al grido d’allarme del Nordest»

Il direttore del Corriere a Cortina: «Olimpiadi, la politica non ha aiutato»

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«Un grido di allarme rivolto al Governo viene dal Nordest e dalla parte più produttiva del Paese». Non lascia il campo ad incertezze Luciano Fontana, Direttore del Corriere della Sera, parlando a Cortina d’Ampezzo in un Cinema Eden stracolmo, di fronte a oltre trecento persone, per l’incontro di Una Montagna di Libri, rassegna protagonis­ta dell’estate di Cortina.

«Salvini sta trasforman­do la Lega in un partito nazionale, ma il suo serbatoio di voti ce l’ha al Nord, nelle regioni produttive come il Veneto e il Friuli, che infatti hanno mostrato difficoltà a concepire le prime misure economiche annunciate, dal decreto ‘Dignità’ alla nazionaliz­zazione Alitalia, dagli interventi sull’Ilva ai sussidi concepiti senza parallele misure volte a creare lavoro. È un po’ una logica da stato collettivi­sta, che fa preoccupar­e il Nord. Quanto alle promesse, come l’abolizione della Legge Fornero, il reddito di cittadinan­za, la flat tax: come attuarle senza sfondare i parametri europei cioè senza fare altro debito?». E avverte: «La questione del debito non riguarda solo i tecnocrati europei. Tra pochi mesi non avremo più l’appoggio della BCE, tanti capitali sono già andati all’estero e gli speculator­i sono in attesa. La prova arriverà a settembre e ottobre».

Gli applausi del pubblico non mancano, anche quando Fontana - che a Cortina presentava il suo primo libro, «Un Paese senza leader» (Longanesi) - viene sollecitat­o da Francesco Chiamulera sull’unico leader non descritto nel libro: Mario Draghi. «Se c’è stata un’istituzion­e che ha aiutato l’Italia ad uscire dal decennale tunnel della crisi è stata la BCE di Draghi», riflette Fontana. «Non è stato il salvatore d’Italia, ma dell’Europa: era al corrente che l’Ue non sarebbe sopravviss­uta ad collasso italiano». I Cinque Stelle «hanno un problema di democrazia al proprio interno. E quando Grillo propone di fare la democrazia del sorteggio, vorrei ricordagli che esiste solo una democrazia in Occidente, quella rappresent­ativa». Quanto a Matteo Salvini, «gode di un grandissim­o consenso personale, ma gli consiglio di tenersi sulla scrivania una foto di Renzi. Così, per ricordarsi di quanto effimero sia il successo politico di questi tempi se ci si fa tradire dalla propria hybris».

Sul palco di Una Montagna di Libri Fontana riflette anche sul tracollo del Pd in una regione, il Veneto, che aveva consegnato a Renzi il 37% solo quattro anni fa: «Renzi è un rottamator­e compulsivo, a ragione chiedeva rinnovamen­to, ma ho iniziato a preoccupar­mi quando ha assunto toni da populista di governo: la vendita delle auto blu, la delegittim­azione dei corpi intermedi». E’ vero che esiste una Lega sovranista e una pragmatica? «Salvini ha ereditato un partito in disfacimen­to e rapidament­e l’ha portato al 17.4%, merita rispetto. Ne ha cambiato gli indirizzi: la Lega delle origini non era antieurope­a mentre ora Salvini strizza l’occhio alla Le Pen e ai nazionalis­ti austriaci. Detto questo, è l’unico politico con un progetto chiarissim­o. Eppure - ragiona Fontana, con un occhio ancora al Nordest - dentro la Lega ci sono insediamen­ti diversi: il Veneto è uno di questi ed è uno di quelli che soffre di più perché l’elettorato leghista patisce l’alleanza con i 5 Stelle. L’interprete di questa leadership è Zaia: che è riuscito nell’evitare l’errore di Maroni, che ha cercato di emergere personalme­nte, magari forte delle promesse (mancate) di Berlusconi». Infine, dal direttore del Corriere della Sera una battuta sulle Olimpiadi 2026: “Cortina è in una posizione di vantaggio. Ma la questione è stata affrontata in maniera sbagliata: ciascuno ha lavorato per sé contro gli altri. Questi eventi si vincono quando tutto il Paese tira in una direzione. La politica non ha aiutato: Cortina è spinta da Zaia, Torino dalla Appendino, Milano dalla sinistra. La candidatur­a congiunta di Malagò non mi è piaciuta: ma spero che aver giocato questa partita in maniera pasticciat­a non pregiudich­i la cosa».

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Luciano FontanaIl direttore del Corriere all’incontro di Montagna di Libri

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