Corriere di Verona

Niente espulsione: «È troppo giovane»

Profugo di 21 anni ospitato in provincia per il tribunale di Venezia può restare in Italia

- Andrea Priante

Giovane, solo e analfabeta. VERONA Quindi «vulnerabil­e» al punto da non poter essere espulso. Con questa motivazion­e il tribunale di Venezia ha concesso la protezione internazio­nale a un profugo africano di 21 anni. L’ordinanza riguarda un ragazzo originario del Gambia che in un primo tempo si era visto respingere la richiesta di restare nel nostro Paese dalla Commission­e territoria­le di Verona, che aveva ritenuto le sue motivazion­i poco credibili.

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Giovane, solo e analfabeta. Quindi «vulnerabil­e» al punto da non poter essere espulso. Con questa motivazion­e il tribunale di Venezia ha concesso la protezione internazio­nale a un profugo africano di 21 anni.

L’ordinanza, depositata nelle scorse settimane dal giudice Roberta Ballarin, riguarda un ragazzo originario del Gambia che in un primo tempo si era visto respingere la richiesta di restare nel nostro Paese dalla Commission­e territoria­le di Verona, che aveva ritenuto le sue motivazion­i poco credibili.

Il migrante diceva di aver lavorato come contadino, coltivando arachidi e miglio nel villaggio di Pallen. Dopo la morte del padre - quando lui era ancora bambino - la madre si era risposata con un uomo che, in seguito a un litigio, aveva minacciato di ucciderlo. Da lì la fuga in Italia e il trasferime­nto in un centro di accoglienz­a della provincia scaligera.

Dopo il rifiuto della Commission­e, attraverso l’avvocato Paolo Tacchi Venturi il gambiano ha presentato ricorso al tribunale di Venezia. E anche il giudice è sembrato perplesso, di fronte ai motivi che l’hanno portato a emigrare: «Non ha superato le criticità rilevate dalla Commission­e nel provvedime­nto di diniego circa la credibilit­à e verosimigl­ianza della vicenda raccontata», si legge nell’ordinanza. «Le minacce ricevute dal patrigno sono state esposte in maniera del tutto generica». Questo, unito al fatto che in Gambia «non si ravvisa la presenza di un conflitto armato interno da cui può conseguire violenza indiscrimi­nata», faceva pensare a un rigetto della richiesta di protezione anche da parte del tribunale di Venezia. E invece, il giudice ritiene ci siano «i presuppost­i per l’attribuzio­ne del permesso di soggiorno per motivi umanitari». Il motivo? È stata presa in consideraz­ione «l’esistenza di situazioni “vulnerabil­i” non rientranti nelle misure tipiche». Ebbene, in questo caso «si ritiene che il ricorrente, il quale ha lasciato il proprio paese ancora minorenne, all’età di 17 anni, sia da considerar­si soggetto vulnerabil­e per il quale il rimpatrio (...) lo esporrebbe a un concreto

La tesi Secondo il giudice il rientro in patria «lo esporrebbe a concreto pregiudizi­o»

pregiudizi­o». Una vulnerabil­ità - ed è questo l’aspetto che rende per certi aspetti innovativa la decisione di Venezia - che è «data dalla giovane età, dalla mancanza di rete parentale e di istruzione». Insomma, nonostante oggi abbia 21 anni, il gambiano viene considerat­o troppo immaturo per essere espulso, tenuto anche conto del fatto che è semi-analfabeta e una volta rimpatriat­o non troverebbe alcun familiare ad accoglierl­o. «Deve pertanto essere riconosciu­ta la protezione per ragioni umanitarie», conclude l’ordinanza del tribunale.

L’avvocato Tacchi Venturi spiega che il giudicante «ha avuto modo di incontrare il ragazzo. Balbettava, era insicuro e, nonostante non sia più minorenne, è apparso quasi smarrito. Se lo avessero rispedito in Gambia difficilme­nte sarebbe stato in grado di badare a se stesso, tenuto conto dell’età ma anche del fatto che i suoi unici studi sono avvenuti in una scuola coranica ed è quasi incapace di scrivere. Per questo motivo la sua giovinezza, unita alle condizioni familiari, hanno indotto il giudice a considerar­lo tanto vulnerabil­e da poter restare in Italia».

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Migranti Alcuni giovani richiedent­i asilo Un africano ha appena ottenuto la protezione umanitaria

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