Corriere di Verona

Lisette, un soprano che va di corsa per la notte di Verdi

Ha perso 40 chili, si allena e partecipa alle corse di gran fondo. La cantante Usa di origine cubana, una delle stelle attese al Gala in Arena «Verdi Opera Night» del 26 agosto, si racconta. «Sarò Gilda nel Rigoletto, è un pezzo della mia vita»

- Michela Nicolussi Moro © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’ accostamen­to a Maria Callas è inevitabil­e. Per il debutto all’Arena, per la perdita di oltre 40 chili(«un soprano deve avere anche un bell’aspetto, me lo sono sentita dire a 18 anni al Metropolit­an»), per una capacità interpreta­tiva fuori dal comune (il New York Times la definisce «un’artista con una magnetica presenza scenica, che canta con cristallin­a freschezza e incantevol­e lirismo»). La Callas introdusse il «soprano in movimento», «recitante», non più statico al centro del palco, e Lisette Oropesa, 34 anni, nata nella «musicale» New Orleans da genitori cubani, è il «soprano maratoneta». Corre dieci chilometri per cinque volte alla settimana, tra un’opera e l’altra partecipa davvero alle maratone, è diventata vegana e confida: «Ormai noi cantanti lirici siamo atleti: i registi ci chiedono sempre più movimento, dobbiamo ballare, saltare, salire le scale, piegarci, far fatica. E se non sei in salute non ce la fai, soprattutt­o con i pesanti costumi di scena addosso. Adesso che sono magra non sudo tanto, mi muovo agilmente, ho più fiato e la voce è potente e pulita».

Lisette è una delle stelle del Gala «Verdi Opera Night», di scena il 26 agosto in Arena (ore 21.30, info allo 045 800.5151 o su www.arena.it): interprete­rà la sua parte preferita, Gilda nel Rigoletto. «È il personaggi­o che sento più vicino a me — racconta — mio padre aveva una disabilità come Rigoletto, soffriva di distrofia muscolare e ripeteva le stesse frasi amare del protagonis­ta dell’opera di Verdi. Mi riferisco all’aria in cui dice: il mondo è crudele e se io sono cattivo è perchè il mondo mi ha fatto così. Mi emoziona sempre molto interpreta­re Gi-

lda, mi scorre davanti un pezzo della mia vita». Nel Gala in Arena Rigoletto sarà interpreta­to da Luca Salsi: «Abbiamo già lavorato insieme in quest’opera due volte — racconta la soprano — ed è un artista bravissimo, canta col cuore come nessuno. È un musicista e un amico».

Il debutto a Verona e il paragone con la Callas non la preoccupan­o. «Ho imparato tanto ascoltando i suoi pezzi — confida Lisette — è una delle mie cantanti preferite, anche se abbiamo voci molto diverse. La Callas ha studiato la musica, come me, che per anni ho suonato il flauto: ho imparato da lei il fraseggio e la musicalità, che si possono appunto apprendere ma non imitare. L’esordio a Verona, bellissima città che conto di tornare a vedere in futuro perchè purtroppo in quest’occasione rimarrò solo un giorno, non mi fa paura. So che il pubblico è esperto e a volte severo, ma è un suo diritto. A Madrid ho affrontato una platea che non ha applaudito per la prima parte dello spettacolo, può succedere, come può accadere di essere fischiati: non mi sento insultata».

Umiltà da grande artista. E del resto Lisette Oropesa arriva da una famiglia in cui «cantano tutti»: nonno, genitori («mia madre era una bravissima Violetta nella Traviata, la mia opera preferita, che mi vedrà protagonis­ta il 25 agosto al Teatro La Fenice di Venezia»), zie, sorelle. «La più piccola ha una grande voce — rivela — fa musica elettronic­a e pop. Quella di mezzo è brava, ma studia tutt’altro, scienze e animali. Quand’ero piccola cantavamo tutti in armonia e pensavo fosse normale, accadesse in tutte le famiglie».

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Interprete Lisette Oropesa, americana di New Orleans, soprano tra le star del prossimo gala verdiano

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