Corriere di Verona

Nei campi pomodori secchi e patate lesse

Perso il 20% della produzione. Bene solo il vino: più qualità e quantità

- Benedetta Centin © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Le alte temperatur­e registrate negli ultimi giorni stanno avendo effetti pesanti sui campi. Pomodori e zucchine «scottati», patate lessate. L’effetto caldo ha già fatto danni.

non possono più essere venduti come di prima scelta o non venduti proprio e mancata produzione. E sono poche le colture che fanno eccezione. «La perdita sulle colture danneggiat­e è del 15-20 per cento» dichiara Martino Cerantola, presidente di Coldiretti Vicenza, già presidente di Coldiretti Veneto. Detto che il super caldo della prima settimana di agosto ha portato anche a un netto incremento di accessi ai pronto soccorso regionali, con picchi del 18-20% in più nell’Usl costiera del Veneto Orientale e del 19% nell’Usl 6 Euganea di Padova.

Ad essere ottimisti con queste temperatur­e sono invece i produttori di vini: «Si prevede una vendemmia molto buona per qualità e quantità, con una produzione che dovrebbe aumentare del 15-20 per cento rispetto al 2017 - spiega Albino Armani, presidente del Consorzio Doc delle Venezie - Il caldo ha anticipato la maturazion­e delle uve e quindi anche la vendemmia, che ci sarà dalla prossima settimana». Quest’estate, per quanto bizzarra, ha infatti garantito le condizioni meteorolog­icamente ideali per stappare bottiglie eccellenti. «Sarà una produzione in linea con l’annata 2015, con un livello qualitativ­o altissimo – riferisce Marco Calaon, presidente del Consorzio Vini doc dei Colli Euganei - La vendemmia ormai si è spostata a metà agosto ma quest’anno alcune aziende hanno già fatto una prima raccolta. Secondo la mia esperienza usciranno grandi vini rossi dai Colli Euganei».

A non brindare affatto sono le fattorie con mucche da latte. Il caldo sempre più intollerab­ile ha portato uno stato di stress anche per gli animali, a partire appunto dalle mucche che nonostante le contromisu­re anti afa nelle stalle producono meno latte. «Un calo anche del 15-20%, con un range che ogni estate si assesta tra il 10 e il 20% – fa sapere Cerantola di Coldiretti – con queste giornate di grande afa i capi mangiano meno, bevono poco e producono appunto meno latte, e in alcuni casi quelli già deboli non sopravvivo­no».

Sui campi poi è super lavoro per evitare gli effetti di quest’ultima fetta di estate rovente. «Il mais sta maturando troppo velocement­e, di giorno e di notte, e si corre per raccoglier­lo – spiega Cerantola – Ortaggi come pomodori e zucchine vengono scottati dal forte sole, così come le lattughe, con le bordature delle foglie che portano i segni, o la barbabieto­la. L’irrigazion­e c’è, a pioggia, ma lo sbalzo termico e il caldo eccessivo ne bruciano la foglia. Meloni e angurie, che maturano troppo in fretta invece si crepano».

Nelle serre dove si coltivano le insalatine non va meglio, causa eccessivo caldo e luce. «Sono colture primaveril­i da 20-25 gradi, la produzione si è ridotta del 30-40% negli ultimi 15 giorni a fronte di grandi richieste del mercato - racconta Francesco Barduca, dell’omonima e storica azienda che produce e confeziona insalate - vanno meglio misticanza o radicchio, meno delicati». E poi c’è il trapianto di radicchio in buona parte del Veneto: «Far attecchire le tenere radici in un terreno arso, bollente, è difficile, ma il bilancio si potrà fare solo a fine autunno».

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