«Riscossione multe: privati dopo Solori? Ingiunzioni subito, 60 giorni per pagare»
La rivoluzione in vista VERONA per Solori (la Società che riscuote i tributi locali dei veronesi) rischia non solo di far saltare per aria la società stessa, ma anche di rendere molto più «cattivi» i rapporti tra i contribuenti ed il Comune.
A sostenerlo è il capogruppo di Sinistra in Comune, Michele Bertucco, che si è chiesto in quale modo gli eventuali privati che dovessero sostituire la società pubblica (creata nel 2013) potrebbero garantire a Palazzo Barbieri di incassare più soldi, rispetto a quanti ne arrivino finora. E Bertucco dice di aver trovato la risposta, semplice quanto… spigolosa. Secondo i documenti ufficiali, infatti, le imprese pronte a sostituire Solori nella riscossione delle multe stradali non seguirebbero più il metodo dell’iscrizione a ruolo della cifra da pagare: al contrario, eseguirebbero un’immediata ingiunzione fiscale al contribuente-debitore. Traduzione: «Se non paghi entro 60 giorni – spiega Bertucco - arriva l’ufficiale giudiziario a pignorarti la televisione». Bertucco sottolinea che i tratterebbe di «una forma molto antipatica di regolare i conti tra amministrazioni e cittadini, forma progressivamente abbandonata proprio per questa ragione. Ma se sono i privati ad occuparsi del lavoro sporco… la giunta si frega già le mani».
Ricordiamo che Solori fu creata proprio per tenere coi contribuenti rapporti migliori di quanto non facesse allora Equitalia. I documenti ufficiali cui fa riferimento Bertucco sono la relazione tecnica e il relativo parere favorevole della giunta Sboarina, a un project financing «per il servizio di incasso delle sanzioni comunali per le infrazioni al Codice della Strada». La proposta del project è stata avanzata da un’associazione temporanea d’imprese formata da Novares Spa, da A4 Mobility, società dell’arcipelago Serenissima Autostrade, e da altre due imprese di costruzioni, Segnalstrade Veneta e Consorzio Stabile Europeo.