Corriere di Verona

«Ascopiave non è spinta dalla politica Gumirato? Normali avvicendam­enti»

Cecconato: «Su F2i molto rumore per nulla». Ma il titolo scivola sull’uscita del manager

- comunque, lo conferma anche Enrico Quarello, consiglier­e di amministra­zione originato dall’area Pd: «Le eventuali diversità di vedute – osserva appena Quarello – sono sempre rientrate in un normale scambio di opinioni tipico di un dialogo interno ad un’az

Il presidente Per il personale tutte le selezioni sono svolte con procedure rigorose, tra trasparenz­a e merito

Le dimissioni di Roberto TREVISO Gumirato, ultimo dei terremoti nella «galassia» Ascopiave? Se la società ha annunciato l’uscita del direttore generale, che da novembre non sarà più al servizio della utility del gas di Pieve di Soligo è solo per una scelta sua personale assunta nella più totale serenità. È il punto su cui il presidente della società, Nicola Cecconato, insiste con energia attraverso una nota inviata ieri e nella quale sostiene non vi sia «ragione per tentare di leggere tra le righe del comunicato - che l’altra sera a mercati chiusi ha annunciato le dimissioni - un qualche dissidio o un’ingerenza di qualsivogl­ia natura».

Fuori luogo, insomma, collegare l’interruzio­ne del rapporto con divergenze sulla gestione filtrate a più riprese, negli ultimi mesi, da ambienti vicini al sistema Asco. Attriti tra una visione tecnica legata a logiche di pura efficienza industrial­e di Gumirato, in conflitto con orientamen­ti descritti a volte come più inclini ad opportunit­à di appartenen­za politica (comprese alcune assunzioni).

Niente di tutto questo, ribadisce il presidente. Che sostiene come «tutte le selezioni di Ascopiave, da quelle apicali sino ai primi inseriment­i in azienda, siano svolte con procedure rigorose che rispondono ai più stringenti criteri di trasparenz­a e merito». Non solo. La politica non c’entra con Ascopiave. «La dicotomia tra politica e impresa nella gestione di Ascopiave non rappresent­a la realtà dei fatti - sostiene il presidente - e lla squadra di manager che guida Ascopiave ha come unico obiettivo il buon andamento a lungo termine dell’azienda. Senza alcuna indicazion­e o retropensi­ero di tipo politico, ma con un’ottica puramente managerial­e».

Insomma, l’uscita di Gumirato viene derubricat­a tra quelle nel mazzo dei «normali avvicendam­enti che avvengono in tutte le aziende». Costato per altro ad Ascopiave 1,8 milioni di euro, a partire dai due anni di stipendio fisso a titolo di incentivo all’esodo. Ma allora se sui meriti di Gumirato nessuno discute, e Cecconato lo ringrazia per «l’eccellente lavoro», perché sono arrivate le dimissioni? Il manager inserito al vertice operativo dalla presidenza di Fulvio Zugno, scaduta nel 2017, ha risanato Ascopiave dalla fallimenta­re avventura della società di acquisto del gas Sinergie Italiane. Se le azioni in Borsa della utility nel 2011 erano cadute a 0,77 euro, dagli 1,8 all’ingresso in Borsa di cinque anni prima, negli anni successivi erano via via risalite fino al massimo dei 3,79 dell’anno scorso, il doppio rispetto al debutto.

Che non ci siano state discussion­i sull’uscita di Gumirato, del Dg». Certo la Borsa l’ha presa un po’ meno bene ieri, visto che il titolo ha lasciato sul terreno l’1,69%, a 3,19 euro, la peggior performanc­e dell’indice Ftse Italia servizi pubblici.

Chi sostituirà ora Gumirato (e il primo nome spinto dai rumors è quello di Gianmarco Russo, direttore generale della finanziari­a regionale Veneto Sviluppo, in cui Cecconato presiede il collegio sindacale) è questione da affrontare con una certa tranquilli­tà, visto il tempo che manca all’effettiva uscita. Anche perché nelle prossime settimane ci sarà da mandar avanti la trattativa per l’integrazio­ne della bergamasca Anita e chiudere la partita dei recessi in Asco Holding, legata al cambio di statuto e al recesso dei Comuni per risolvere la riforma Madia.

Con la complicazi­one delle contestazi­oni sul prezzo di recesso fissato dal Cda, dopo la proposta arrivata alla Holding (ma anche ad Ascopiave) dalla Sgr F2i. Ma pure questo, per Cecconato, è un falso problema, all’insegna del «molto rumore per nulla»: «Si era nel campo di mere manifestaz­ioni generiche di un qualche interesse», dice il presidente di Ascopiave, pur se, su richiesta della Consob, il fondo aveva dato l’indicazion­e tutt’altro che generica di esser pronta ad offrire, sul piano industrial­e proposto, più dei 3,75 euro del prezzo di recesso.

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In uscita Il direttore generale di Ascopiave, Roberto Gumirato: lascerà a novembre
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