Corriere di Verona

Venete, Intesa passa alle Lca crediti per altri 572 milioni e respinge le cause dei soci

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Intesa Sanpaolo trasferisc­e VENEZIA altri 572 milioni di crediti in bonis ad alto rischio arrivati da Bpvi e Veneto Banca alle due banche in liquidazio­ne e tiene duro sulle cause avviate dagli ex soci delle venete sulle azioni. Il quadro emerge tra le pieghe del bilancio semestrale 2018 del colosso bancario pubblicato ieri. Da cui emerge che la banca concluderà entro il 2018 l’integrazio­ne della rete estera ereditata da Veneto Banca in Albania, Croazia, Moldavia e Romania e la cifra della nuova cessione di crediti in bonis ad alto rischio passati alle liquidazio­ni, con 494 milioni di esposizion­e netta e 78 di rettifiche.

Intesa poi fa il punto sul contenzios­o con gli ex soci delle Venete sulle azioni e sulle obbligazio­ni subordinat­e. sui cui, dice la semestrale «sono state avviate o riassunte nei confronti di Intesa alcune cause». Rispetto alle quali farà valere l’estraneità e la carenza di legittimaz­ione passiva stabilita dal decreto di liquidazio­ne delle venete di un anno fa. Ma Intesa fa riferiment­o anche quanto stabilito dalla Commission­e europea in materia di aiuti di Stato (DEcisione C -2017 4501 final e Allegato B del contratto di cessione) «che vietano a Intesa di farsi carico di qualunque pretesa di azionisti e obbligazio­nisti subordinat­i delle ex banche venete». Tanto che le liquidazio­ni si sono costituite in vari giudizi e alle stesse liquidazio­ni hanno demandato Banca Apulia e Banca Nuova, che erano transitate a Intesa, sui 34 ricorsi su azioni ex venete accolte dall’Arbitro della Consob.

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