«Asili, basterà l’autocertificazione»
Sui 92mila iscritti, l’1 per cento non ha consegnato documentazioni. «Saranno segnalati alle Usl» Vaccini, la linea delle paritarie, maggioranza in Veneto. «A settembre fuori solo 500 bimbi»
A settembre, alla riapertura degli asili, Nido e scuole materne del Veneto accetteranno anche l’autocertificazione vaccinale per consentire la frequenza ai bambini fra zero e 6 anni. La Fism, federazione delle scuole private parificate, spiega: «Le famiglie possono o presentare: o il libretto in regola, cioè con tutte le 10 vaccinazioni obbligatorie effettuate; o un’autocertificazione che attesti lo stesso; oppure un’autocertificazione che segnali i vaccini non ancora assunti dal bambino ma per i quali è stato preso appuntamento all’Usl. Restano fuori solo i bimbi senza nessuna documentazione».
Da una parte il governo giallo-verde, che sta demolendo la legge Lorenzin sull’obbligo vaccinale e ha già messo nero su bianco la bozza della nuova normativa. Nella quale il diktat — per uno o più dei 10 sieri imposti ai minori tra zero e 16 anni iscritti ad asili, scuola dell’obbligo e primo biennio di superiori o Centri professionali — entrerà in vigore solo in caso di emergenze sanitarie o di «compromissione dell’immunità di gregge», peraltro con una procedura complicatissima. Dall’altra il superlavoro di Usl e presidi, che da mesi stanno correndo per arrivare all’inizio dell’anno scolastico 2018/2019 le prime con tutte le vaccinazioni prenotate eseguite o perlomeno in calendario e i secondi per raccoglierne la documentazione dalle famiglie. Pena, per i piccoli fino a 6 anni, il divieto di frequentare Nido o materna e per tutti la multa fino a 500 euro. In mezzo il rinvio di 12 mesi dell’obbligo vaccinale approvato dal Senato ma non ancora dalla Camera, che lo discuterà e voterà tra l’11 e il 13 settembre. Con gli asili già aperti da due settimane.
E se ciò non bastasse, il 5 luglio scorso i ministeri di Salute e Istruzione hanno emanato una circolare, sostenuta da due emendamenti alla legge Lorenzin licenziati dal Parlamento, che consente ai genitori di presentare, al posto del libretto vaccinale in regola, l’autocertificazione. Ovvia allora la confusione in cui sono ripiombate le famiglie.
Stefano Cecchin, lei è il presidente della Fism, la Federazione delle materne private parificate, che in Veneto sono 1043, di cui 330 Nidi integrati, per un totale di 92mila iscritti.
Il 65% fra 3 e 6 anni e il 50% tra zero e 3 anni. A settembre i genitori quali documenti devono portare per garantire la frequenza ai figli?
«Hanno tre opzioni: o presentare il libretto in regola, cioè con tutte le dieci vaccinazioni previste effettuate; o esibire un’autocertificazione che attesti la medesima realtà; oppure depositare un’autocertificazione che segnali i vaccini non ancora assunti dal bambino ma per i quali è stato preso appuntamento all’Usl di riferimento.
In quest’ultimo caso va allegato l’atto dell’azienda sanitaria che lo attesti. Per i bambini immunodepressi, non vaccinabili, va invece portata l’attestazione medica che lo certifichi. Sono le disposizioni contenute nella circolare congiunta Miur-ministero della Salute, che il 9 luglio abbiamo mandato a tutte le nostre scuole».
L’Associazione nazionale presidi ha detto che fino a nuova normativa vale la legge Lorenzin, quindi accetteranno solo alunni vaccinati. E le Regioni Toscana, Marche e Sicilia hanno deliberato lo stesso, avvalendosi dell’autonomia in materia di organizzazione scolastica. Il timore dichiarato è che i no vax falsifichino le autocertificazioni.
«Falsificare l’autocertificazione è un reato e non credo che i genitori vogliano incappare nel penale. Quanto ai presidi dell’Anp, sono pubblici ufficiali, quindi non possono fare spallucce di fonte a disposizioni statali. Noi invece non possiamo entrare nel merito dei provvedimenti, non siamo ufficiali sanitari nè organi di polizia, bensì semplici passacarte. Dobbiamo limitarci al compito ingrato di mandare gli elenchi degli iscritti alle Usl, che ce li rimandano con la segnalazione dei bambini non in regola, e di raccogliere i certificati dalle famiglie. Carico di lavoro che poteva esserci risparmiato, poiché il Veneto è una delle poche Regioni dotate di Anagrafe vaccinale. Ma andiamo avanti con pazienza e rassegnazione, sperando che tutto vada a regime almeno per il prossimo anno scolastico». Ricapitolando: secondo gli ultimi dati della Regione, sono
81.425 i minori inadempienti tra zero e 16 anni. Di questi, 18.367 hanno tra 0 e 6 anni: chi di loro rischia di restare fuori dall’asilo?
«Solo i figli di chi non ha consegnato nulla: nè il libretto vaccinale nè l’autocertificazione. Ma si tratta di persone che hanno già ritirato i bimbi dall’asilo a giugno o che non li hanno più iscritti, aspettando il rinvio di un anno in mano alla Camera. Dei nostri 92mila alunni rappresentano meno dell’1%, cioè 500-600 bambini, 200 dei quali dell’ultimo anno, quindi in procinto di passare alle elementari».
I genitori dei piccoli immunodepressi chiedono che vengano inseriti in classi di compagni tutti vaccinati. E’ logisticamente fattibile?
«E’ molto difficile, soprattutto nelle scuole che hanno solo una o due sezioni. E in ogni caso mensa, sala giochi, giardino per la ricreazione e bagni sono spazi comuni. E allora che dovremmo fare? Scegliere se lasciare a casa gli alunni non vaccinabili o quelli che pur potendo esserlo, non lo sono ancora? Io penso che il diritto alla salute prevalga su quello all’istruzione. Vedremo le nuove indicazioni, intanto confidiamo nel senso di responsabilità e di comunità di tutti i genitori».
Che succede se la Camera vota il rinvio dell’obbligo vaccinale all’anno 2019/2020?
«Non cambia niente, autocertificazioni e libretti sono già stati raccolti. E chi non ha presentato nulla difficilmente troverà posto in una settimana: Nidi e materne hanno liste d’attesa di mesi».
Stefano Cecchin/1 Seguiamo la circolare dei ministeri di Istruzione e Sanità emanata il 5 luglio e supportata da due emendamenti alla legge Lorenzin già approvati Stefano Cecchin/2 I genitori devono portare il libretto vaccinale o l’autocertificazione con i 10 sieri assunti o con l’appuntamento fissato all’Usl per farli