Motorcity, la pista non c’è ma si accelera sulla viabilità
Provincia e Legambiente: «Sulla carta l’Autodromo esiste ancora». Però la spa è in liquidazione
Sulla carta esiste da 19 anni. Ma a tutt’oggi, VERONA tra Vigasio e Trevenzuolo, non è stato ancora asfaltato un solo metro di quell’avveniristico tracciato automobilistico chiamato Motorcity. La spa Autodromo del Veneto è in liquidazione,ma gli enti accelerano per la sua viabilità.
Sulla carta esiste da 19 VERONA anni. Ma a tutt’oggi, tra Vigasio e Trevenzuolo, non è stato ancora asfaltato un solo metro di quell’avveniristico tracciato automobilistico chiamato Motorcity.
Tra annunci e smentite, polemiche e contenziosi, pareva ormai che non se ne dovesse più fare nulla, seppellendo l’ambizioso quanto osteggiato progetto in un cassetto da non riaprire più. E invece, contro ogni previsione, a distanza di 19 anni da quando la Regione approvò una legge ad
hoc per trasformare in realtà l’Autodromo del Veneto, ecco che improvvisamente se ne torna a parlare. Tra Provincia e Comuni di Vigasio e Trevenzuolo, infatti, è stato appena firmato lo «schema di accordo di programma per la realizzazione delle opere viabilistiche connesse alle trasformazioni urbanistiche nell’area-sud ovest del territorio veronese, stralcio B». Il documento, sottoscritto il 31 luglio, arriva tre mesi dopo l’«atto unilaterale d’obbligo presentato da Autodromo del Veneto spa». Uscendo dai tecnicismi, significa che viene compiuto un passo in avanti per la realizzazione della cornice viabilistica necessaria a supportare un trittico di progetti mastodontici. Oltre al Motorcity, si parla del polo logistico District Park a Vigasio (di cui dovrebbe essere prossimo l’avvio dei lavori), del Centro agroalimentare di Trevenzuolo (su cui mancano al momento atti concreti), di spazi dedicati al divertimento, all’accoglienza e alla formazione. Il tutto, localizzato su un’area di 528 ettari (272 a Vigasio e 176 a Trevenzuolo) per un investimento compreso fra il miliardo e il miliardo e mezzo di euro. Soldi, appunto: chi paga? Un interrogativochiave a cui, per ora, trovare risposte è un enigma.
Anche perché Autodromo del Veneto, la spa che a marzo ha inviato alla Provincia «l’atto unilaterale d’obbligo» che ha fatto da presupposto all’accordo di programma appena firmato per la viabilità, risulta in liquidazione. Martino Dall’Oca, che ha firmato quell’«atto unilaterale d’obbligo», ha nel frattempo lasciato la presidenza di Autodromo del Veneto: «Non sono più in carica da luglio - si limita a confermare -, fino a quel momento il progetto del Motorcity era ancora previsto sulla carta». Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente della Provincia Antonio Pastorello: «Come ente Provincia - spiega - eravamo tenuti a dare seguito quell’atto unilaterale d’obbligo e quindi a sottoscrivere con Vigasio e Trevenzuolo lo schema per l’accordo di programma sulla viabilità». Ma il progetto del Motorcity che concretezza ha? «Sulla carta, a tutt’oggi, c’è ancora» conferma Pastorello. «Effettivamente - interviene Lorenzo Albi di Legambiente - , il Motorcity non è mai stato cancellato dal piano d’area e gli espropri per la sua realizzazione, nel frattempo, sono proseguiti». Al momento, oltre la metà delle azioni della società Autodromo del Veneto risulta nelle mani della cooperativa edile di Reggio Emilia Coopsette, che ne detiene il 56%. Peccato però che quest’ultima sia stata nel frattempo posta anch’essa in liquidazione sotto il peso di difficoltà economiche. Una situazione che deve ancora essere risolta: fonti vicine alla spa Autodromo del Veneto affermano che si stanno cercando nuovi soci e soprattutto altri investitori in grado di reggere il peso finanziario del maxi progetto. Difficile reperirne, di questi tempi. Senza contare che non è mai stato risolto il problema dei contenziosi che tuttora pendono con i Comuni per l’Imu sui terreni acquistati il Motorcity. Un autentico guazzabuglio, dunque. L’unico dato certo è che intanto si procede con la viabilità: l’Autodromo del Veneto si è impegnato a realizzare una viabilità di accesso al Motorcity, che si raccorderà a Nord alla Provinciale 53 e a Sud alla Mediana. Già, ma chi lo pagherebbe?