Filobus, il nodo dei parcheggi scambiatori
Pd e Bertucco: «Opere da spiaggia». Barini: saranno più capienti
Il via libera al filobus, VERONA con delibera pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, non smorza le polemiche in città. C’è la dead line della mattina del 31 gennaio 2022, giorno in cui il mezzo di trasporto di massa, che Verona attende ormai da decenni, dovrebbe essere in grado di circolare. Ma c’è soprattutto il nodo dei parcheggi scambiatori, che per le opposizioni sono il vero problema visto che l’attuale amministrazione non ha ancora fatto sapere come intende muoversi.
Va ricordato che nel piano originario del filobus i park scambiatori erano opere compensative legate alla lottizzazione della Cercola (216 posti a raso) e al Traforo delle Torricelle (circa 500 posti). Ma sia la Cercola sia il Traforo non vedranno più la luce. A far discutere sono state però le dichiarazioni del presidente di Amt, Francesco Barini, che nei giorni scorsi, su questo argomento, si era espresso così: «Ricordo che i park scambiatori sono strutture a raso da 200 posti auto, tutt’altro che difficili da realizzare. Per questo motivo dico che per noi è più facile realizzarli ex novo».
Parole che hanno finito per caricare a pallettoni le opposizioni. «La faciloneria di Barini sui parcheggi scambiatori tuona Michele Bertucco di Verona e Sinistra in Comune conferma i nostri dubbi sulla reale volontà da parte dell’amministrazione di fare del filobus un mezzo concorrenziale rispetto all’auto privata. Se l’obiettivo è tirare via auto dalle strade due park scambiatori da 200 posti sono una goccia nel mare». Non meno dura la presa di posizione del gruppo consiliare del Pd. «I parcheggi scambiatori di cui parla il presidente di Amt Barini - si legge in una nota dei Dem - sono opere da paletta e secchiello, non spendibili nella realtà. I park scambiatori sono opere complesse, richiedono spazi adeguati, studi approfonditi e, soprattutto, soldi. Soldi che al momento a tre anni dal termine ultimo per completare l’opera - il Comune non ha in bilancio. Duecento posti auto sono insufficienti in termini assoluti e pochi anche se paragonati ad altre città che offrono una disponibilità almeno doppia. E per dovere di cronaca segnaliamo che sulle mappe urbanistiche del Comune il parcheggio scambiatore della Cercola è ancora presente, figurando come uno spiazzo verde... in mezzo ai campi. E ogni commento, a questo punto, sarebbe superfluo».
Ricontattato, Barini assicura che i park scambiatori «saranno realizzati e avranno sicuramente più di 200 posti auto. E il fatto di non dover attendere opere compensatorie ci permetterà di agire con maggiore rapidità, anche perché non subordinati a interventi a carico di soggetti privati». In uno nota, inoltre, Amt specifica che il filobus non va inteso solo come «nuovo mezzo di trasporto», ma anche e soprattutto come «un insieme di infrastrutture e opere funzionali al sistema filoviario che consentiranno di migliorare la viabilità cittadina nel suo complesso». Il riferimento è alla riqualificazione del deposito mezzi di Porta Vescovo e al deposito di Lungadige Galtarossa».