Affitti in nero, sanzioni fino a 30mila euro. E i soldi vanno ai Comuni
Affitti turistici in nero o non a norma, la delibera VENEZIA finale si avvicina e fanno capolino nuovi elementi. A partire dalle sanzioni ai furbetti del turismo. Sanzioni che saranno ben più salate di quelle in vigore oggi e potranno arrivare anche a 30 mila euro. Insomma, cifre ragguardevoli che - e qui sta la novità - saranno girate dalla Regione direttamente ai Comuni sotto forma di «incentivi al controllo». «Per capirci - spiega l’assessore regionale al Turismo, Federico Caner - un Comune, con un paio di controlli ben assestati avrà le risorse per pagare lo stipendio annuo a un vigile urbano da destinare ai controlli». Sulla carta, un circolo virtuoso per debellare il proliferare di comuni appartamenti condominiali trasformati in affollati b&b.
Del resto, a dare le dimensioni del fenomeno è stata, ieri, l’ennesima operazione della Guardia di Finanza sugli affitti turistici in nero. Con il risultato che una casa vacanza su due è stata affittata in maniera irregolare. Il Veneto non arriva al podio - «vincono» Puglia, Toscana e Lazio ma non può certo dirsi esente dalla giungla degli affitti turistici, a partire dal Veneziano. E così la delibera regionale più attesa dell’estate sarà proprio quella che farà calare la mannaia di controlli incrociati sui proprietari di seconde e terze case affittate in modo irregolare a turisti.
In giunta regionale approderà forse già il 21 agosto ma, più probabilmente il 28 per poi passare al vaglio del consiglio regionale. «Sarà operativa per fine anno calcolando anche l’emanazione dei regolamenti attuativi - spiega Caner - per ora, dopo una prima limatura, siamo in attesa dell’ultimo parere del legislativo in modo che questo provvedimento, a differenza di quello simile in Lombardia, non sia impugnabile».
I contenuti della piccola «rivoluzione» turistica sono in parte già noti. Tanto per cominciare, chi vuole utilizzare una proprietà ad uso turistico dovrà ottenere dalla Regione un codice identificativo che dovrà poi essere affisso con una targa accanto allo zerbino di casa.
«La ratio è ottima - commenta Marco Michielli, presidente di Federalberghi - nel momento in cui una pattuglia della polizia locale o anche, semplicemente, dei vicini di pianerottolo esasperati vedranno una decina di trolley trascinati da un gruppo di olandesi entrare in un anonimo appartamento, potrà legittimamente segnalare la cosa».
Di più, aggiunge ancora Caner: «I codici identificativi saranno consultabili all’interno di un portale regionale che sarà pienamente accessibile alle amministrazioni comunali. Dopo una segnalazione ad esempio dei vicini, potranno controllare a video se a quell’indirizzo corrisponde una regolare attività turistica o no».
Quasi pleonastico registrare l’attesa delle categorie nel mondo del turismo: «Ovviamente per noi - conclude Michielli - sarà un’ottima notizia ma, onestamente, penso anche ai condòmini che, a un certo momento, anziché dei semplici vicini, si trovano a convivere con la vivacità dei turisti e con le problematiche legate, ad esempio, alla gestione dei rifiuti. Quello che viviamo oggi è un vero e proprio Far West, non si può continuare così».