La mamma della bimba immunodepressa «Ancora silenzio delle istituzioni»
Nessuna istituzione si è fatta viva con la mamma trevigiana che lo scorso maggio ha presentato una denuncia in Procura a carico di ignoti per omissione di atti d’ufficio, tentata epidemia e istigazione alla disobbedienza. La sua bambina, Anna, dopo il trapianto di fegato affrontato a pochi mesi dalla nascita è immunodepressa, ma la scuola materna che frequenta conta diversi compagni non vaccinati e così lei, che non può essere immunizzata, per evitare malattie infettive ha dovuto stare a casa cinque settimane.
«Avrei voluto incontrare il governatore Luca Zaia, ma non ha mai risposto alla mia e-mail — racconta la madre di Anna — e nessun altro rappresentante delle istituzioni mi ha contattata. Non mi aspetto niente, interverranno quando se la sentiranno e non necessariamente si faranno sentire con me. Io sono solo una portavoce del disagio di molti genitori di bambini immunodepressi, che rischiano a stare accanto a compagni di scuola non vaccinati».
La signora non ha avuto riscontri nemmeno dalla propria Usl. «Eventualmente risponderà alla Procura — riflette — però non posso non osservare che la legge sull’obbligo vaccinale non viene applicata. E il problema si aggraverà a settembre, quando Anna inizierà le elementari, dove gli alunni non vaccinati rischiano solo una multa. Ecco perché bisognerebbe fare in modo che si immunizzino in età da asilo».