Corriere di Verona

Cambia gomma al bus che lo schiaccia

Grezzana, terribile incidente costa la vita al fondatore della Angelini. Aveva 79 anni

- Presazzi

Si era infilato sotto l’asse posteriore del mezzo, dopo aver rimosso la ruota posteriore del lato destro. Non è ancora chiaro se dovesse sempliceme­nte sostituire uno pneumatico o se stesse controllan­do lo stato degli assi del bus grigio per ordinaria manutenzio­ne. Un’operazione comunque di routine per uno come Lino Angelini, 79 anni, nome di riferiment­o per l’autotraspo­rto della Lessinia, morto ieri nel piazzale dell’azienda intestata al figlio Cristian.

Si era letteralme­nte infilato sotto l’asse posteriore del mezzo, dopo aver rimosso la ruota posteriore del lato destro.

Non è ancora chiaro se dovesse sempliceme­nte sostituire uno pneumatico o se stesse controllan­do lo stato degli assi del bus grigio per ordinaria manutenzio­ne. Un’operazione comunque di routine per uno come Lino Angelini, 79 anni, nome di riferiment­o per l’autotraspo­rto della Lessinia, morto ieri nel piazzale dell’azienda intestata al figlio Cristian, a Grezzana. Saranno gli accertamen­ti dei carabinier­i della stazione locale e dei tecnici dello Spisal dell’Usl 9 Scaligera a dover chiarire esattament­e la dinamica dell’incidente.

Ma è apparso da subito chiaro che qualcosa non è andato come previsto. L’allarme è scattato verso le 15.30 di ieri, nel piazzale del deposito dei mezzi di via Dei Forni, la laterale che sale fino a località Monte Cucco, lungo la strada che dalla provincial­e porta a Romagnano. Tra i primi a correre nel cortile, un infermiere del 118 di Verona che vive proprio di fronte all’azienda.

Angelini, nonostante il trauma violentiss­imo, era ancora cosciente e si lamentava. La centrale operativa di Verona Emergenza ha inviato sul posto automedica e ambulanza e i soccorrito­ri hanno provato in ogni modo a estrarre l’anziano. Ma si è dovuto attendere l’arrivo di una squadra dei vigili del fuoco per riuscire a liberare l’imprendito­re dalla terribile morsa. Sul posto era stata fatta intervenir­e anche l’autogru, ma non è stata nemmeno messa in azione: i pompieri hanno utilizzato speciali cuscinetti per sollevare di qualche centimetro quel «bestione», riuscendo a trascinare al di fuori Angelini. A quel punto, sono iniziate le procedure di rianimazio­ne da parte di medico e infermiere, ma per l’anziano purtroppo non c’è stato nulla da fare. E dopo pochi minuti, è stato dichiarato il decesso. Straziato dal dolore, il figlio Cristian è stato a lungo ascoltato da carabinier­i e Spisal per cercare di capire cosa fosse realmente accaduto.

Secondo una prima ricostruzi­one, a tradire Lino potrebbe essere stato il cedimento improvviso di uno dei ceppi in legno che lui stesso aveva posizionat­o sotto la «pancia» del bus, proprio per lavorare in sicurezza. Il blocco, spezzandos­i, avrebbe anche toccato leggerment­e il cric, facendolo scivolare in avanti.

Un movimento che ha impedito al sollevator­e di continuare a tenere alzato il mezzo, schiantato­si di conseguenz­a violenteme­nte al suolo. Dinamica che non ha lasciato dubbi al pubblico ministero di turno in procura, tanto che non è nemmeno stato disposto il sequestro dell’autobus per effettuare eventuali accertamen­ti o consulenze tecniche.

Per quanto riguarda la causa, dunque, forse un eccesso di confidenza in un’operazione fatta centinaia di volte, forse un imprevisto incalcolab­ile che ha sconvolto un’intera famiglia. Era stato Cristian ad aver portato avanti l’azienda, entrata da un anno circa nel consorzio Eurobus (di cui Cristian è consiglier­e)e impegnata inoltre a garantire il servizio di trasporto scolastico per il Comune di Grezzana. «Mi dispiace tantissimo - ha commentato al telefono il sindaco Arturo Alberti, raggiunto dalla notizia mentre si trovava fuori Verona -. Non conoscevo personalme­nte il signor Lino, ma a nome di tutta l’amministra­zione ci stringiamo attorno alla famiglia in questo momento così doloroso». Originari di San Rocco di Piegara, a Roverè, gli Angelini da una decina di anni avevano trasferito l’attività a Grezzana e in tanti ieri sono passati per cercare di capire cosa fosse successo, dopo aver notato il viavai di mezzi e di sirene spiegate. «Li vedevo ogni giorno con i loro pullman, sempre sorridenti - raccontava uno dei residenti in zona -. Non riesco a credere che possa essere morto così». Poco dopo, sul posto è arrivata anche la vedova, scoppiata in lacrime. È stato il parroco di Grezzana, don Remigio, a cercare di darle un po’ di conforto dopo aver benedetto la salma. «Si è trattato di una tragedia» si è limitato a dire il sacerdote, prima di risalire in auto. La data dei funerali, non è ancora stata fissata.

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(Fotoland) Dramma sul lavoro a Grezzana Ieri pomeriggio l’incidente costato la vita all’imprendito­re di Lino Angelini

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