Corriere di Verona

Crocifisso al collo della giornalist­a veneta È polemica sul Tg1

- di Andrea Priante

«Sono felice. Ma non tanto perché in questo periodo sono sotto l’occhio del ciclone ma perché umilmente sono stata lo strumento per poter parlare di Gesù». Sono passati quasi due anni da queste parole, pronunciat­e dalla giornalist­a padovana Marina Nalesso, volto dell’edizione pomeridian­a del Tg1.

Era un’intervista rilasciata al sito Cristiani Today, che le chiedeva conto delle polemiche seguite alla decisione di presentare il telegiorna­le con al collo un vistoso crocifisso. E lei spiegava che «la Fede va testimonia­ta e non può essere nascosta nei gesti e nemmeno nei segni (...) Non vedo nella sua espression­e nessun danno e nessuna sottrazion­e di imparziali­tà, di distacco verso nessuno. Non indosso il simbolo di un partito ma indosso il simbolo dell’amore...».

Ora il tiggì torna al centro delle polemiche. Protagonis­ta è sempre lei, Marina Nalesso, e sempre per lo stesso motivo: nei giorni scorsi (ma in realtà non ha mai smesso di portarlo) si è presentata in tivù con indosso il crocifisso, sollevando una nuova ondata di reazioni. Una su tutte, che riassume le critiche rimpallate sui social: Paolo Ojetti su Twitter scrive che «non va bene, i simboli religiosi lasciamoli a preti, suore e ayatollah. Noi siamo laici e se la Nalesso non può rinunciare venga sostituita»

La giornalist­a - 46 anni, nata e cresciuta a Carpenedo, laurea in giurisprud­enza a Padova e un passato fatto di collaboraz­ioni, anche ad Antenna 3 Veneto, prima di approdare in Rai - ha riscosso molta solidariet­à. «Trovo allucinant­e che la sinistra se la prenda perché indossa il crocifisso: solo un talebano può offendersi», interviene il deputato di Fi, Daniele Capezzone. Elisabetta Gardini parla di «cristianof­obia» e anche Giorgia Meloni difende Nalesso: «In una Nazione - scrive la leader di FdI- dove il servizio pubblico è stato perennemen­te influenzat­o dalla politica, è singolare che faccia scandalo una profession­ista con addosso il simbolo della propria fede. Io sto con Marina!».

Da registrare anche il sostegno del vicepresid­ente dell’Unione giovani ebrei, Ruben Spizzichin­o, che definisce «assurda» la polemica e prende le distanze dall’idea che «il laicismo diventi l’unica religione consentita».

La diretta interessat­a invece tace. Ieri ha spiegato di non poter rilasciare interviste: lo prevede il regolament­o Rai. Ma a Cristiani Today due anni fa raccontava che «Gesù ha bussato alla porta del mio cuore». Difficile che ora rinunci a sfoggiare il crocifisso nelle prossime dirette tivù.

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In videoLa giornalist­a veneta Marina Nalesso conduce con il crocifisso al collo

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