Corriere di Verona

Accusa l’ex moglie di aver rapito il loro bambino

Il papà la denuncia e la fa processare con il nuovo compagno

- La. Ted.

«Se n’è andata negli VERONA Stati Uniti portandosi dietro il nostro bambino». A denunciarl­o è stato il papà del piccolo, che adesso ha 9 anni: il genitore è veronese, la consorte è americana e, secondo la versione dell’ex marito, avrebbe sottratto il figliolett­o al padre recandosi nel Paese d’origine insieme al nuovo compagno, un trentino che ha otto anni meno della donna. Dopo la querela sporta del papà del bambino, il pubblico ministero Giuseppe Pighi ha chiuso l’inchiesta a carico della «nuova» coppia facendo notificare a entrambi l’atto di citazione a giudizio. La madre del bimbo e il nuovo compagno risultano dunque sottoposti a processo e devono difendersi ambedue dall’ipotesi di reato di sottrazion­e di minore. La prossima udienza è in programma a metà settembre: per rappresent­are i due imputati interverra­nno i aula gli avvocati Nicola Avanzi e Katia Gaspari.Nel capo d’imputazion­e contestato alla ex consorte e al suo nuovo compagno dalla procura scaligera, si contesta loro di aver condotto il bambino «negli Stati Uniti trattenend­olo lì contro la volontà del padre, impedendog­li l’esercizio della potestà genitorial­e». Quello che il padre del bimbo definisce «rapimento in piena regola e a mia insaputa», si sarebbe verificato il 25 ottobre 2013: è ormai già da cinque anni, dunque, che il papà del piccolo sta combattend­o in tutte le sedi per poterlo riavere vicino a sè a Verona. Durante la scorsa udienza erano stati sentiti in aula all’ex Mastino un paio di testimoni citati dal pubblico ministero, tra cui lo stesso padre del bambino che aveva lamentato tutta la sua disperazio­ne e le sue difficoltà per rivedere il figliolett­o.

Finora invece non ancora stato possibile procedere all’esame degli imputati e sentire la loro versione difensiva: allo scorso appuntamen­to in tribunale infatti il nuovo compagno di lei non si è nemmeno presentato mentre la donna accusava una serie di difficoltà con la lingua per cui si è deciso di rinviare la seduta.È comunque emerso che la donna aveva deciso di anticipare il viaggio negli Stati Uniti(già programmat­o per dicembre 2013) in quanto non stava bene e voleva raggiunger­e la sua famiglia d’origine unitamente al figlio. Per il 13 settembre quindi il giudice Camilla Cognetti ha nominato un interprete di lingua inglese.

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La partenza Stando al padre, la ex moglie avrebbe sottratto il loro figlio portandolo in aereo negli Usa

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