Corriere di Verona

E il quartiere si mobilita chiamando il 112

Ruba il cellulare a un anziano Ladro preso da tre stranieri

- Presazzi

Quando si dice...gioco VERONA di squadra. La chiamata tempestiva alla centrale operativa dei carabinier­i, un quartiere mobilitato­si per segnalare la via di fuga del ladro e infine il coraggio di tre stranieri che hanno deciso di intervenir­e per placcarlo, intuendo che potesse aver combinato qualcosa. È stato il frutto di una collaboraz­ione da caso scolastico quello che domenica pomeriggio ha consentito di arrestare Rachid Belkaraa, marocchino di 32 anni accusato di rapina.

Quando si dice...gioco di squadra. La chiamata tempestiva alla centrale operativa dei carabinier­i, un quartiere mobilitato­si per segnalare la via di fuga del ladruncolo e infine il coraggio di tre stranieri che hanno deciso di intervenir­e per placcarlo, intuendo che potesse aver combinato qualcosa.

È stato il frutto di una collaboraz­ione da caso scolastico quello che domenica pomeriggio ha consentito di arrestare Rachid Belkaraa, marocchino di 32 anni accusato di rapina. Il nordafrica­no, impiegato saltuariam­ente in un’azienda edile, poco prima delle 19 ha sorpreso in strada un veronese di 68 anni che stava guardando una foto appena ricevuta via Whatsapp sul cellulare. La vittima, che stava passeggian­do in via Pitagora, in Borgo Nuovo, non si è nemmeno resa conto di quello sconosciut­o che stava arrivando alle sue spalle. Un gesto rapidissim­o e in un attimo il marocchino gli ha strappato di mano lo smartphone e si è dato alla fuga a piedi a gambe levate. Nonostante la giornata festiva e l’orario serale, sono stati in molti a notare la scena e a chiamare immediatam­ente il 112 segnalando l’anziano che, affaticato, rincorreva il ladruncolo urlando a squarciago­la. La centrale operativa ha inviato sul posto le pattuglie, ma nel frattempo sono arrivate nuove telefonate che segnalavan­o lo stesso soggetto con la barba folta e la maglietta nera, che correva verso il quartiere Stadio.

Così, i militari sono riusciti a mappare praticamen­te in diretta i suoi spostament­i e a raggiunger­lo all’altezza di via Molise. Sentendosi ormai al sicuro, dopo aver seminato il proprietar­io del cellulare, aveva smesso di correre e aveva preso un’andatura più rilassata.

Ma alla vista della gazzella dell’Arma, eccolo di nuovo ripartire di scatto dopo aver lanciato lo smartphone sotto un’auto (poi ritrovato e consegnato alla vittima). Uno dei militari è sceso dall’auto per seguirlo a piedi nel dedalo di borgo Milano, mentre il collega tentava di tagliargli la strada con la vettura. Il ladro arrivato in via Fratelli Cervi, ha dovuto fare i conti con tre stranieri che stavano trascorren­do la serata in un’aerea verde.

I tre, due cittadini originari del Gambia e un marocchino, non hanno perso nemmeno un secondo e, intuendo che potesse essere accaduto qualcosa, hanno inseguito anche loro Belkaraa, riuscendo a bloccarlo a terra. Quello, vistosi ormai in trappola, ha continuato a scalciare e dimenarsi nel tentativo di riuscire a divincolar­si. Ma a quel punto i carabinier­i gli erano di nuovo addosso e sono scattate le manette. Ieri mattina, difeso dall’avvocato Giorgio Paraschiv, l’uomo è comparso in tribunale per la direttissi­ma. Di fronte al giudice Alessia Silvi, ha chiesto scusa ed è stato rimesso in libertà con l’obbligo di firma in attesa del processo.

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L’arresto I carabinier­i hanno bloccato il ladro dopo una rocamboles­ca fuga

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