Corriere di Verona

Il restauro dell’Arsenale finanziato (anche) da mercato e Cignaroli

- di Lillo Aldegheri

(d.o.) «Paghiamo 500 euro di retta e ora dovremo fare un chilometro per portare nostro figlio alla fermata più vicina dello scuolabus». È il riassunto di una lettera di due genitori residenti a Veronetta (zona Campofiore) che è arrivata nei giorni scorsi in Comune. Una lamentela che prende di mira il servizio trasporti dei nidi comunali, un problema per la famiglia che ha il figlio di 2 anni nella sede, lontana ma attribuita alla famiglia dall’amministra­zione, delle Colombare. I genitori, entrambi lavoratori dipendenti, hanno cambiato indirizzo nel corso dell’ultimo anno, spostandos­i di circa un chilometro. Ma l’ufficio educazione del Comune aveva garantito loro che il percorso del pulmino avrebbe fatto una deviazione. A pochi giorni dall’inizio dell’anno educativo, però, è arrivata a casa della coppia una lettera: «Richiesta respinta». La coop a cui il Comune appalta il servizio trasporto «non ha accettato modifiche di percorso». «Per questo servizio paghiamo una retta di circa 500 euro – notano i genitori nella lettera – ora dobbiamo attrezzarc­i per accompagna­re ogni giorno nostro figlio in un posto che si può raggiunger­e solo in auto, sacrifican­do il lavoro. È inaccettab­ile che un istituto pubblico non sia riuscito a trovare una soluzione. La coop è un fornitore del Comune, di un ente che dovrebbe essere al servizio del cittadino».©

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