Corriere di Verona

«Ha fatto un brutto gesto, ma quella polacca lo esasperava»

- Anna Saccoccio

Sconcerto e stupore a Nalles, per la notizia della donna ritrovata rinchiusa in un cassone di mele in un campo a Sommacampa­gna, nel Veronese. L’uomo arrestato con l’accusa di sequestro di persona e tortura, è infatti un imprendito­re di Nalles, Reinhold Thurner, 53 anni. L’uomo da trent’anni è residente in provincia di Verona, dove ha dei campi di mele, ma ha un’azienda vitivinico­la anche nel paesino a 14 chilometri da Bolzano, dove ritorna ogni settimana per gestire le sue proprietà e per vedere la famiglia d’origine: il padre e i due fratelli, Herbert e Walter. La famiglia è rimasta a dir poco stupita di quanto accaduto. «Mi sembra impossibil­e una cosa del genere - racconta la cognata Sabine -. Reinhold è un gran lavoratore e una brava persona, so però che la donna con cui aveva da anni una relazione gli creava tantissimi problemi, beveva, gli sabotava il lavoro, c’erano spesso litigi, tornava in Polonia, però poi continuava a ritornare. Lui ce ne parlava, era disperato». Reinhold Thurner era in stretto contatto con la famiglia a Nalles. «Ci vediamo spesso e siamo sempre in contatto racconta la signora - lavoriamo assieme e siamo una famiglia unita. La sua ex moglie è andata via tanto tempo fa e i suoi figli da anni non si fanno sentire, ma lui è molto legato a casa e a tutti noi». Del gesto, racconta la donna, il cognato non aveva detto nulla in famiglia. «Non sapevo nulla di quello è successo, so che la donna beveva e ne faceva di tutti i colori, le avevano ritirato la patente, come detto sabotava il lavoro di mio cognato, che in questo momento ha moltissimo da fare con la raccolta e non può perdere tempo, richiudere qualcuno in un cassone è sbagliato, ma se è successo penso sia stato dovuto all’esasperazi­one totale in cui era». D’accordo anche il fratello dell’uomo, Herbert Thurner, che saputa la notizia dell’arresto del fratello si è precipitat­o a Verona. «Non ho ancora potuto parlare con mio fratello, ma lei – racconta riferito alla donna polacca - mi ha chiamato stamattina chiedendom­i una quantità ingente di denaro, dicendomi che se avessi rifiutato avrebbe raccontato di tutto e di più. Mio fratello è stato minacciato da lei con un coltello.Si era rivolto ai carabinier­i, ma era stato lasciato solo, non giustifico il gesto di rinchiuder­e la donna del cassone, sono convinto che sia stato solo per poche ore». È rimasto a bocca aperta il sindaco di Nalles, Ludwig Busetti, che conosce la famiglia e la difende. «Sono sconcertat­o e stupito, se è successo è una cosa certamente molto brutta. Io conosco Reinhold Thurner e non ci posso credere: sempre corretto, grandissim­o lavoratore, lui come i suoi fratelli».

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