Insulta le ragazze stuprate e Cucchi su Fb: poliziotto rischia il posto
I post Nel mirino del poliziotto anche la Boldrini e i Rom
L’ha smascherato Selvaggia Lucarelli su Facebook, lo stesso social network che lui, difensore dei deboli per lavoro, in privato aveva usato per attaccare tutti. Morti, migranti, ragazzine stuprate, istituzioni. Ora Mauro Maistro, poliziotto in servizio al commissariato di Adria dopo un passato alla questura di Venezia, rischia un provvedimento disciplinare che potrebbe costringerlo ad abbandonare la divisa. Pietra dello scandalo i post comparsi nelle ultime due settimane sul suo profilo e ieri pomeriggio frettolosamente cancellati.
Il 17 agosto Maistro scrive, a proposito delle tre zingare che volevano svaligiare le case degli sfollati a Genova: «Fucilarle sul posto come in guerra... Rom bastardi... loro e chi li difende». Il 21 agosto definisce l’ambasciatrice di Malta «mignotta da night» e il giorno dopo infierisce sulla 15enne violentata a Jesolo da un senegalese: «Queste ragazzine pensano di rimediare una canna facendo servizietti veloci agli spacciatori. Poi trovano quello che invece vuole il servizio completo e allora piangono perché le stuprano... storia vecchia come il mondo». Maistro è scatenato: il 23 commenta la notizia di Salvini indagato proprio per il caso «Diciotti»: «E per Genova quando indagheranno i bastardi del Pd che hanno sulla coscienza 45 vite?». Lo stesso giorno ne ha anche per la turista tedesca violentata a Rimini, pare, da due allievi poliziotti: «Questa mi sembra una cazzata come quella di Jesolo. Ormai prima di trombare una è meglio che vi troviate un avvocato...». Nelle ultime ora spara prima contro l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, che su Fb appare con un cartello: «Mi trasferisco in Nigeria con Renzi e la Kienge», e insulta: «Va a fare l’unica cosa che gli riesce bene: raddrizzare le banane con il c...o». Poi contro Stefano Cucchi, il ragazzo morto in carcere a cui è dedicato il film «Sulla mia pelle» presentato alla Mostra del Cinema di Venezia: «La celebrazione di una persona che valeva poco da vivo e che da morto è diventato un affarone». Ieri, in questura a Rovigo, c’è stato un lungo vertice per capire come procedere nei confronti dell’ex segretario provinciale del Coisp, da cui si era dimesso l’8 agosto.