Le donne libere di Jo Squillo: ospiti Notaro e Versace In Veneto «Wall of Dolls»
L’orgoglio della vita che vince le difficoltà ha sfilato mercoledì sul tappeto rosso del Lido: a raccontarlo la benda portata da Jessica Notaro, miss riminese sfregiata con l’acido dal fidanzato, ma anche le protesi alle gambe della deputata e atleta paralimpica Giusy Versace, accanto a lei sulla passerella del Palazzo del Cinema.
Ieri mattina allo spazio della Regione Veneto, dentro l’Hotel Excelsior, hanno presentato «Donne & Libertà», un docufilm scritto dalla giornalista vicentina Francesca Carollo e diretto da Jo Squillo, che parla di «costrizione, solitudine, mancanza di autostima, possessione, relazione tossica» attraverso la voce delle stesse vittime che raccontano frammenti delle loro esperienze di dolore.
«Il docufilm serve a colmare un vuoto mediatico sul tema della violenza sulle donne e sarà a disposizione delle associazioni che si occupano di educazione sul tema», spiega Squillo, che anche nella scorsa edizione della Mostra aveva presentato un documentario dedicato al tema. Nella stessa occasione è stata lanciata l’idea di un’installazione permanente a Venezia per far riflettere sul tema: si chiama «Wall of Dolls», un muro su cui vengono appese delle bambole come segnale di lotta ai femminicidi: chiunque del pubblico ne può aggiungere una. Ideata da Squillo, sarà la quarta installazione in Italia di questo tipo, dopo quelle di Milano, Genova e Roma con i contributi di grandi nomi del mondo della moda, e potrebbe essere pronta per novembre.
La presidentessa del consiglio comunale di Venezia, Ermelinda Damiano, era presente al lancio e sostiene la creazione di un «Wall of Dolls» veneziano: «Dobbiamo confrontarci con l’amministrazione per capire dove realizzarlo – ha detto Damiano – mi piacerebbe sorgesse in terraferma, a Mestre, per dare un messaggio più forte rispetto a Venezia, dove il passaggio è soprattutto turistico». «Non siamo qui per fare vittimismo – ha sottolineato Giusy Versace, testimonial del Wall of Dolls – ma per mostrare come la vita vada avanti, nonostante tutto». Jessica Notaro, ha ricordato l’importanza della denuncia fin dai primi segnali di violenza: «Le persone in situazioni di rischio non vanno lasciate sole, soprattutto quando non se ne rendono conto in autonomia - ha esortato – Non bisogna pensare che chi non denuncia se la cerchi. Poi, se non sono le vittime a denunciare, è compito di chi gli sta vicino farlo».