Corriere di Verona

Bandi per i profughi colpo di spugna

Una direttiva del Viminale costringe la prefettura a cancellare la gara (già vinta) che avrebbe sottratto il centro a Ecofficina

- Priante

Tutto da rifare, il bando da sedici milioni di euro per la gestione del più grande centro di accoglienz­a del Veneto, quello di Cona, nel Veneziano. Nelle scorse settimane era stato assegnato il Lotto 1 ad una società (la trevigiana Nova Facility) che, di fatto, sfilava l’hub dalle mani della pluri-indagata Edeco, l’ex Ecofficina. Invece, una direttiva del Viminale costringe la prefettura a revocare la gara e farne un’altra con un diverso capitolato. Il risultato è che continuerà ad operare Edeco, fino a quando la struttura non verrà svuotata. Ma il colpo di spugna, effetto della nuova politica del Viminale, riguarda molti centri in Veneto.

Dieci mesi di lavoro per preparare CONA (VENEZIA) un maxi-bando da quasi sedici milioni di euro per la gestione di 789 richiedent­i asilo (con una possibile aggiunta straordina­ria di 158 persone in caso di emergenza) all’interno del contestati­ssimo hub di Cona, nel Veneziano.

Una gara complessa, divisa in diversi lotti: quello per la gestione dell’ex base missilisti­ca, quello per il servizio mensa e quello per le pulizie. E finora un’unica aggiudicaz­ione, quella sancita il mese scorso e relativa al Lotto 1, il più importante visto che sfilava il più grande hub del Veneto dalle mani di Edeco (l’ex Ecofficina) per affidarlo al colosso nascente nel settore dell’accoglienz­a: la società trevigiana Nova Facility, che fa capo a Gian Lorenzo Marinese, fratello di Vincenzo, l’attuale presidente dell’Associazio­ne industrial­i di Venezia.

Ebbene, viene tutto cancellato: l’intero bando sarà revocato per crearne un altro dalle caratteris­tiche completame­nte diverse. Sempre ammesso che istituire una nuova gara abbia senso, visto che il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha annunciato l’intenzione di chiudere la struttura entro qualche mese.

Il colpo di scena è arrivato sotto forma di una circolare che il Viminale ha diffuso in tutte le prefetture: ci saranno nuove regole nei bandi per l’accoglienz­a dei richiedent­i asilo. Riguardo ai nuovi capitolati si sa poco. Stando alle indiscrezi­oni, si abbasseran­no le pretese sotto il profilo dei servizi perché i profughi dovranno costare allo Stato (molto) meno. Il risultato, però, è l’ordine del governo di fermare tutti i bandi, compresi quelli già assegnati ma il cui contratto non è ancora stato sottoscrit­to dalle prefetture. Tra questi, c’è quello per l’assegnazio­ne del centro di accoglienz­a di Cona.

Il risultato è evidente: Nova Facility, pur avendo presentato l’offerta migliore resterà esclusa. Mentre la pluri-indagata Edeco - al centro anche dell’inchiesta della procura di Padova che ha fatto luce sugli appoggi di cui godeva la coop all’interno delle prefetture continuerà a gestire l’hub per i prossimi mesi, fino a quando non sarà svuotato.

Attualment­e la struttura ospita 469 migranti, un quarto dei 1.937 richiedent­i asilo presenti nella provincia di Venezia. Un numero già fortemente in calo, se si pensa che nel luglio dello scorso anno l’ex base militare contava oltre 1.500 ospiti, spesso in rivolta per le condizioni in cui erano costretti a vivere: sovraffoll­amento, rischio di epidemie, mancanza di iniziative che favoriscan­o l’integrazio­ne, perfino episodi di prostituzi­one.

Gian Lorenzo Marinese, con la sua Nova Facility aveva ottenuto l’assegnazio­ne del bando puntando su una proposta più costosa rispetto a quelle presentate dagli altri concorrent­i ma migliore sotto il profilo tecnico, anche perché offriva più servizi ai profughi, compresi dei corsi per imparare un mestiere, lezioni di lingua italiana, palestra... Salvo nuovi colpi di scena, la direttiva del Viminale lo costringer­à però a rinunciare al suo progetto.

L’hub veneziano Attualment­e il centro di accoglienz­a di Cona ospita 469 richiedent­i asilo

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