Corriere di Verona

Cosenza-Hellas La partita si gioca (solo) nei tribunali

- Fontana

Martedì il giudice sportivo ha spostato più in là la decisione sul caso Cosenza, dopo che sabato la partita tra la squadra di casa e il Verona non è stata disputata per le pessime condizioni del campo dello stadio San Vito-Marulla. Una decisione di stampo meramente procedural­e, visto che l’Hellas, domenica, aveva formalizza­to, in via cautelare, che avrebbe inviato un reclamo: proprio questo intervento ha indotto a prorogare il momento della sentenza.

Un atto dovuto, quello compiuto da Emilio Battaglia, giudice competente per la Lega B. Ieri la società gialloblù ha spedito il ricorso, curato dall’avvocato Stefano Fanini, e ora si passerà a una seconda fase, quella che dovrebbe condurre alla delibera del 3-0 a tavolino a favore del Verona.

Dovrebbe, già: non ci sono certezze in merito, se non quella di un regolament­o che, all’articolo 17 del codice di giustizia sportiva della Figc, chiarisce che, a fronte di certe circostanz­e ostative allo svolgiment­o di una gara, la responsabi­lità oggettiva sia attribuita al club ospitante. Eppure la battaglia legale rischia di essere appena all’inizio. L’istanza depositata dall’Hellas sarà visionata per conoscenza anche dal pool del Cosenza, che la trasferirà al proprio avvocato, Eduardo Chiacchio, che la esaminerà con la sua collaborat­rice più stretta, Annalisa Roseti. Entro sabato, quindi, dovrà inviare le controdedu­zioni al ricorso del Verona, predispone­ndo una memoria difensiva. Il giudice sportivo, nei primi giorni della prossima settimana, emetterà il verdetto sulla vicenda. Non sono previste udienze: ogni comunicazi­one tra le parti avverrà tramite posta certificat­a o, al più, per fax.

Sarebbe sorprenden­te se non venisse decretato il successo a tavolino per l’Hellas, ma in qualunque modo la sfida non sarà finita: il Cosenza potrà ricorrere in appello. Quello che farebbe, ovviamente, anche il Verona, se la sentenza stabilisse in capo alla Lega B l’incombenza di fissare una nuova data per giocare la partita, non riconoscen­do le responsabi­lità dei fatti accaduti e non provvedend­o ad assegnare i tre punti d’ufficio all’Hellas. Il Verona ha, dalla sua, i reiterati e documentat­i tentativi di accordarsi sul rinvio della gara, cosa certificat­a dai contatti che ci sono stati la settimana scorsa tra la dirigenza dell’Hellas e i vertici del Cosenza, con in testa il presidente Eugenio Guarascio. Sabato, a più riprese, gli esponenti del Verona al San Vito-Marulla hanno, ancora una volta (e in tre occasioni distinte), invitato i delegati del Cosenza a considerar­e lo spostament­o dell’incontro, ottenendo risposte negative. La carta che proverà a giocare Chiacchio è, invece, il precedente – in realtà di ridotta afferenza – di Paganese-Latina, che nel 2012 fu fermata per la formazione di un buco a centrocamp­o, ma, in chiusura a un lungo iter giudiziari­o, infine rigiocata. Sarà un braccio di ferro, con l’Hellas che ha dalla sua la chiarezza normativa. Eppure è bene, a questo punto dell’iter, non dare ancora nulla per scontato.

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