Oltre duemila bambini inadempienti
Secondo le ultime stime sono circa 2.100, un po’ meno rispetto ai dati pubblicati nel bollettino regionale la scorsa settimana, riferiti al mese di giugno.
Sono i bambini dai zero ai sei anni che non sono vaccinati né hanno un appuntamento valido al distretto Usl. Tra di loro, quelli che rischiano l’allontanamento dalle scuole dell’infanzia e dai nidi, tolti quelli che non li frequentano e quanti hanno diritto all’esenzione per questioni legate alla salute (sono comunque conteggiati come non vaccinati). Finora, in provincia, non ci sono stati episodi del genere.
Ma negli ambienti no-vax serpeggia la voce che qualcosa potrebbe succedere la settimana prossima quando aprirà la maggior parte delle materne, tendenzialmente un po’ in ritardo rispetto al resto del Veneto. Qualche defezione, del resto, c’è già stata nei nidi gestiti dal Comune di Verona, dove chi non era in regola (in tutto sette famiglie) ha scelto, per il momento, di lasciare a casa i figli. Al dipartimento prevenzione dell’Usl, preso in mano, dopo il pensionamento di Luciano Marchiori, da Linda Chioffi, già direttrice del Servizio igiene alimentazione e nutrizione, prevale l’ottimismo.
«Da maggio a giugno abbiamo vaccinato 1.558 persone – fa sapere Antonio Maggiolo, che per il dipartimento segue la pratica vaccinazioni – non si tratta solo di nuovi nati ma anche di persone adulte e di bambini e ragazzi a cui mancava qualche vaccino: ci hanno ripensato in seguito alla Lorenzin». Tanto che da qui a pochi mesi, l’Usl si aspetta di poter pubblicare quel dato che certificherebbe il «gran balzo in avanti», riferito alla coorte (ossia all’insieme di nuovi nati) del 2015: per la prima volta da diversi decenni la copertura potrebbe ritornare sopra il 95%, ossia lo standard a cui mira la Regione Veneto, raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità.
Ma si dovrà attendere, per ragioni statistiche, la fine del 2018, che segna per i nati a dicembre di tre anni fa, il compimento dei 36 mesi.In totale i non vaccinati fino ai 16 anni, in tutto il territorio provinciale ammontano a 19.841. Si tratta di uno dei dati più alti della Regione (in Veneto sono 81mila). Di questi 6.436 hanno l’appuntamento.
Ciò non significa, come ormai si sono accorti tutti, che alcuni di loro abbiano la reale intenzione di vaccinare i figli. «Gli antivaccinisti ci sono – prosegue Maggiolo – e si inventano sempre nuove strategie. Riceviamo documenti di dodici pagine in cui si chiede al medico di assumersi la responsabilità per ogni cosa dovesse capitare, inclusa una banale febbre. Ovvio che nessuno si sognerebbe mai di firmarli. Alcuni ci chiamano per chiederci un appuntamento non prima di dicembre, altri, ormai, sono già, tra un rimando e l’altro al sesto».
In tutto, lo «zoccolo duro» si attesta attorno al 4%, confermando le aspettative degli igienisti. «In compenso – conclude Maggiolo – gli sbadati e ritardatari, dopo la Lorenzin, si sono affrettati a completare le vaccinazioni».